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A Genova la risposta che cercavamo. Ora la Salernitana, tra snodi cruciali e la brutta botta Kjaer

di Luigi Matta

Altalena di emozioni nelle ultime due settimane del Milan. Prima la caduta di Firenze, seguita dall'apoteosi di Madrid, poi dalla nuova caduta casalinga contro il Sassuolo e, infinta, una nuova convincente prova contro il vecchio amico Sheva e il suo Genoa mercoledì sera. 7 gol subiti in due partite di campionato e tanto rammarico, tra letture sbagliate e un approccio non all'altezza contro i neroverdi.


Il Milan si rialza e, complice il pareggio subìto in rimonta dal Napoli proprio contro il Sassuolo, riprende contatto con la vetta della classifica, tornata ad un punto di distanza. Il trittico di partite ci dà una risposta fin troppo chiara: è corsa a tre tra Napoli, Milan e Inter con l'Atalanta che, un passo alla volta, si è portata a ridosso del club dei contendenti al tricolore. Domani sera la Dea affronterà il Napoli in una sorta di test d'ingresso alla corsa al titolo.


A Genova il Milan ritrova sé stesso. Il Grifone di Shevchenko non dà l'idea di avere un organico sufficientemente attrezzato per dare la terza mazzata di seguito al Diavolo ma, al tempo stesso, i rossoneri arrivano con un'aria pesante e la pressione dell'Inter che, poche ore prima, aveva vinto agevolmente con lo Spezia collocandosi momentaneamente davanti ai ragazzi di Stefano Pioli. Un'altra serata di grazia per Junior Messias, inaugurata dal prodigio del sempreverde Zlatan Ibrahimovic su punizione.


Si rivedono lampi di un maestoso Brahim Diaz, sgusciante e inarrestabile tre le linee dei liguri. Si rivede la solidità di Fikayo Tomori e la spaventosa reattività di Magic Eagle Mike Maignan. Un bel Milan che, neanche a dirlo, si lascia alle spalle i malumori e punta ad una rabbiosa 'ripartenza'. Domani sarà proprio il Milan ad inaugurare la 16a giornata di campionato, ospitando la Salernitana alle 15:00 a San Siro. Doveroso non commettere gli stessi errori visti contro Fiorentina e Sassuolo - seppur i campani abbiano senz'altro un organico differente - in materia di 'staccare la concentrazione'.


Obiettivo: non perdere contatto con la vetta e portare a casa 6 punti, tra la sfida con Colantuono e la prossima contro l'Udinese, prima che il Diavolo fronteggi una delle altre candidate il titolo: il Napoli. Nel mezzo ci sarà la Champions League, una sfida decisiva che può dare slancio mentale al Milan a prescindere dell'esito della qualificazione, compromesso dal signor Çakir nella sfida casalinga contro l'Atletico Madrid.


La serata di Genova, malauguratamente, non ha offerto solo spunti di gioia ma anche la brutta perdita di Simon Kjaer che, in attesa di comunicati ufficiali, si profila 'a lungo termine'. In conferenza stampa pre-Salernitana, il tecnico Pioli ha parlato di possibile intervento sul mercato. Gli infortuni, seppur maggiormente diffusi tra tutte le squadre in questa stagione, continua ad essere un fattore costante da considerare per il Milan, nel percorso delle proprie ambizioni. Simon non sarà una mancanza solo tecnica ma, neanche a dirlo, psicologica.


Fondamentale il suo ruolo di leader, imprescindibile quello di uomo spogliatoio. Il gruppo di Pioli dovrà compattarsi e diventare ancora più forte, come successe l'anno scorso quando la mancanza prolungata fu quella di Zlatan Ibrahimovic. L'uomo che, a detta dei più, era l'unico vero barlume di qualità nel Milan. Toccherà ad Alessio Romagnoli affiancare Tomori, lasciandosi alle spalle gli errori e rilanciandosi a 360 gradi, con lo scenario rinnovo sullo sfondo. Il periodo che porterà alla sosta di Natale sarà intenso e, ora, non c'è margine di errore da qui alla sosta di dicembre.

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