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  • Immagine del redattorefabrizio.perotta

FIORENTINA-MILAN 0-0 (1998-99)

“Godi, Fiorenza, poi che sei se’ si’ grande

che per mare e per terra batti l’ali,

e per lo ‘nferno tuo nome si spande!”


Con queste parole cariche di risentimento, ma nello stesso tempo di struggente nostalgia, l’esule Dante descriveva la sua Firenze, culla da secoli della cultura umanista e ancora oggi considerata una delle città più belle del mondo.

Ai tifosi milanisti in marcia dalla stazione di Campo di Marte, però, poco importa dell’immenso patrimonio artistico fiorentino. L’unico interesse va allo stadio Artemio Franchi dove è in programma il big match contro la Fiorentina guidata in panchina dall’eterno Giovanni Trapattoni e in campo dal centravanti argentino Gabriel Omar Batistuta.

I Viola sono meritatamente in testa alla classifica grazie a un organico di tutto rispetto in cui si segnalano la classe di Rui Costa ed il genio, talvolta ai limiti della follia, del brasiliano Edmundo.

Sullo sfondo, rischiarata dal pallido sole di febbraio, si staglia placida la collina di Fiesole mentre procede con esasperante lentezza il possente corteo di circa 1000 tifosi rossoneri.

Vista l’importanza dell’incontro si allestisce persino una mini coreografia: gigantesco bandierone raffigurante il diavolo a coprire l’intero settore ospiti.




La partita si rivela all’altezza delle attese. Ritmo altissimo con continui capovolgimenti di fronte e diverse occasioni per parte. A metà secondo tempo un silenzio assordante pervade per un momento lo stadio.

Batistuta, ormai assurto a simbolo di Firenze al pari del giglio, è lanciato a rete quando improvvisamente cade a terra vittima di un grave infortunio muscolare. I cori un po’ grevi, un po’ goliardici della Curva fanno per così dire parte del gioco ma non si può che provare dispiacere nel vedere dal vivo la sofferenza di un così grande campione. È l’infortunio che di fatto cancella ogni loro velleità di scudetto e i tifosi di casa lo comprendono subito.

Toldo salva quindi i Viola in un paio di occasioni (particolarmente spettacolare e’ la parata su un tiro di Boban) lasciandoci qualche rammarico per una vittoria chiaramente alla nostra portata.

A fine partita mentre la gente (sia ultras che tifosi “normali”) attende di poter defluire dallo stadio, in un’atmosfera assolutamente tranquilla vengono sparati senza apparente spiegazione alcuni lacrimogeni tra la folla. Si scatenano inevitabilmente tafferugli con la Polizia anche se, tra una carica e l’altra, in qualche modo si arriva alla stazione.

È qui, invece, che succede qualcosa di realmente inedito, anche a detta dei più “anziani”, reduci dalle trasferte più disparate. Scoppiano infatti nuovi scontri con lancio di lacrimogeni dentro gli scompartimenti del treno. Addirittura pleonastico è rilevare l’assoluta pericolosità della situazione venutasi a creare.

Sembra davvero di essere in guerra.

Il giorno successivo non vi è alcuna traccia sulla carta stampata di quanto accaduto così nella partita successiva la Sud in segno di protesta e per sensibilizzare l’opinione pubblica decide di non tifare per i primi dieci minuti, esponendo uno striscione per ricordare la vergogna di Firenze.




Pochi mesi più tardi in quella che doveva essere semplicemente la domenica di festa per la conquista dello scudetto numero 18, e’ lo stesso reparto fiorentino a rendersi protagonista di nuovi scontri.

Sempre una stazione il campo di battaglia, stavolta nella città di Perugia.

I feriti sono diversi. La presenza di tanti tifosi occasionali, ancor più al di fuori di certe dinamiche, riesce a fungere da cassa di risonanza tanto che vengono presentate persino delle interrogazioni parlamentari sul comportamento della Polizia. Anche i giornalisti questa volta dedicano ampio spazio alle voci di protesta dei presenti.

La volontà di fare chiarezza svanisce però ben presto e, come spesso accade, la giustizia rimarrà solo un concetto che si studia all’università sui libri di diritto.



Questo racconto è dedicato a chi a Firenze e Perugia c’era.

7 febbraio 1999

23 maggio 1999

PER NON DIMENTICARE!

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