top of page
  • Immagine del redattorefabrizio.perotta

MILAN-ROMA 4-1 (1986-87)

La prima stagione dell’Era Berlusconi volge stancamente al termine.

Milan e Roma, dopo traversie varie, hanno visto sfumare gli obiettivi stagionali più prestigiosi ma la sfida di San Siro resta comunque molto importante per un piazzamento in zona UEFA.

Per chi scrive, invero, vale ancor di più, una finale di Coppa dei Campioni ante litteram. È semplicemente la mia prima volta nella Fossa dei Leoni.

Di solito vedo le partite in “rettilineo”, l’attuale secondo anello rosso, con un amico di papà, il Sig. Luciano Castoldi (e il figlio Sergio) che qui mi piace ricordare per il grande affetto sempre dimostratomi e per il grande attaccamento ai colori rossoneri. Questa volta, invece, vado a Milano in treno insieme a Giampaolo, compagno di liceo ma soprattutto grande amico. Metropolitana, bus e finalmente San Siro. Per due quindicenni sembra un viaggio intercontinentale.

Ci posizioniamo nella parte più alta, con una forma d’inconsapevole rispetto verso chi frequenta abitualmente la Curva e a cui, per militanza, sono riservate le prime file. L’atmosfera ha un non so che di magico: il sapore acre dei fumogeni e l’irrefrenabile entusiasmo della gente, alquanto improbo da descrivere.



La partita si apre con il vantaggio romanista dopo un’incertezza di Giulio Nuciari, portiere dei tempi della Serie B, per l’occasione nuovamente titolare in seguito all’infortunio di Giovanni Galli. Reazione veemente dei Rossoneri che disputano una delle migliori partite stagionali e con Pietro Paolo Virdis, autore di tre gol, assoluto protagonista. All’epoca il pallone non si portava ancora a casa ma poco importa.



Donadoni grazie a un pregevole tiro da fuori area chiude i conti per uno scintillante 4-1 finale. Proprio la rete di Roberto Donadoni, strappato alla Juventus e fiore all’occhiello della faraonica campagna acquisti estiva, è quasi simbolica. Un rito di passaggio dal “Piccolo Diavolo” dei primi Anni 80 al Milan che vincerà tutto.

I cori si levano possenti, senza soluzione di continuità e le esultanze ai gol sono un qualcosa di insensatamente folle. E’, insomma, amore a prima vista.

Da questo giorno, infatti, sino al novembre 2005, anno di scioglimento del gruppo, saranno centinaia e centinaia le partite viste dietro allo striscione Fossa dei Leoni, in casa e trasferta. Una grande esperienza di vita che mi farà girare il mondo, conoscere persone e stringere importanti rapporti di amicizia trascendenti l’aspetto sportivo.

Tornando al calcio giocato, le partire successive non sono certo all’altezza (due pareggi a reti bianche con Como e Udinese) ma la qualificazione UEFA viene comunque conquistata.

Un epico spareggio, al Comunale di Torino contro la Samp, regalerà infatti un iberico assaggio d’Europa prima di vivere quella vera: al Santagio Bernabeu, il sacrario del mitico Real Madrid, e al Camp Nou di Barcellona quando il calcio cambierà per sempre.

Solo una questione di tempo.



Racconto dedicato a Giampaolo, strappato troppo presto alla vita da un tragico incidente.

Riposa in pace amico mio.




1.437 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page