di LM
Due su due. Il Milan affronta il Torino, nel doppio impegno tra campionato e Coppa Italia e, al termine degli stessi, ottiene i tre punti e approda ai quarti di coppa. Due sfide profondamente diverse, neanche a dirlo. Sabato sera non c’è stata partita: il Milan, con un atteggiamento volitivo e veemente, fin dalle prime battute, ha prontamente avuto la meglio sui granata. Alla mezz’ora il risultato recitava già 2-0 per i rossoneri. Nel secondo tempo, c’è una reazione coraggiosa del Torino ma, il divario è ampio e, le certezze della banda di Pioli, sono ben consolidate. Tre punti e, grazie al contestuale pareggio tra Roma e Inter, un piccolo allungo in vetta dove, il distacco ora, è di tre punti.
Prima del match di Coppa Italia, la platea rossonera ha potuto assistere ad un grottesco meccanismo che, per esser cortesi, definirò di “deviazione” dei meriti. Il Milan raggiunge quota 40 punti, sui 51 a disposizione. Ottiene 19 punti in più, rispetto alla scorsa stagione. In Coppa Italia, il Torino ci ha provato. Una grande prova d’orgoglio, figlia della disastrosa situazione in campionato. I granata hanno provato a mettere in difficoltà il Milan ma, alla lunga, seppur non muovendo il risultato, la qualità dei rossoneri ha fatto la differenza. Solo tanta imprecisione, ha permesso agli uomini di Giampaolo di sfiorare il colpo. Decisiva la parata di Tatarusanu sul rigore di Rincon, il Milan si prende un altro derby, ai quarti contro l’Inter.
Ora, ci sarà la delicata sfida con il Cagliari. Delicata, molto. Sia perché, mentre il Milan va in Sardegna, a Milano si affrontano Inter e Juventus. Sia perché, la squadra di Di Francesco è in un momento disastroso. I sardi sono stati risucchiati nella corsa salvezza, non vincono dal 7 novembre 2020 in campionato. Inoltre, sono reduci da ben quattro sconfitte consecutive. È sempre insidioso affrontare una squadra sull’orlo del precipizio perché, se calcoli male la spinta, nel precipizio ci fa finire te. Quindi calma, concentrazione e nessuno spirito di superiorità, perché il Cagliari ha tutte le armi per rovinare il Monday Night dei rossoneri.
Il mercato sta iniziando a muoversi. I rossoneri hanno chiuso Meité, proprio con il Torino appena sconfitto. Operazione in prestito con diritto di riscatto, fissato a circa 8 milioni. Un colpo “alla Kjaer”. Il 26enne francese darà grande manforte alla linea mediana di Pioli. Il centrocampo, falcidiato da infortuni e squalifiche, può annoverare una coppa di tutto rispetto, alle spalle dei titolarissimi Kessié-Bennacer: Tonali-Meité, con il jolly Rade Krunic. Concluso Meité, si fa largo l’ipotesi di Mario Mandzukic. Le indiscrezioni parlano di contatti ben avviati e, qualora tutte le valutazioni fisico-caratteriali avessero esito positivo, in pochi giorni il Milan riaccoglierebbe un giocatore di grande esperienza, determinazione e tecnica. Inoltre, il Milan, dopo 6 anni, riaccoglierebbe un calciatore vincitore della Champions, dopo Mario Balotelli. 8 anni, se si vuole usare come paragone un campione d’Europa protagonista: dal ritorno di Ricardo Kakà.
Come anticipato, in questi giorni, come già accaduto in precedenza, il Milan si è reso protagonista di un ben orchestrato processo di svilimento. Contrariamente da Re Mida, sembra che tutto ciò che tocchino i rossoneri muti in briciole, invece che oro. Nulla di cui preoccuparsi, quando sei in vetta sei il più facile da colpire. Qualcuno parla di ‘Milan scomodo’, stampa non congeniale e quant’altro. Se ne può discutere e, probabilmente, un fondo di verità risiede in ogni ipotesi. Ma la verità è una sola: questo Milan, con questi numeri, non se lo aspettava nessuno. Compresi noi milanisti. La gran parte del fronte mediatico ha banchettato, per anni, sulle disgrazie del Diavolo. Il Milan ha sempre offerto buoni spunti, anche quando vi era da trasformare una goccia d’acqua in una cascata.
Miniera di focus, di critiche, di informative eversive e drammatiche. Analisi che, nel corso dei mesi hanno flagellato ogni progettualità, esulando anche dai segnali timidi, innalzando tutto ciò che non fosse rossonero anche quando, al di là dei risultati, vi erano rendimenti simili. Il Milan ha divertito, in senso opposto. Ora fa divertire i tifosi ma, al contempo, mette in forte imbarazzo chi, sprezzante, ha dedicato solo colpi di cannone al Diavolo. Sarebbe troppo onorevole smentirsi e rettificare, magari rivedendo i propri parametri. Ma chi ingiuria non ha onore, né credibilità. Pertanto, parliamo di rigori. Parliamone. Ma il Milan è questo, e farà divertire i tifosi ancora un bel po’, per buona pace di chi rovista tabelle esclusvie, per celare quanto di pregiudizievole è stato detto su questo club.
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