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MILAN-VERONA 4-0 (1991-92)

  • Immagine del redattore: fabrizio.perotta
    fabrizio.perotta
  • 15 ott 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Le sfide con il Verona non sono, e mai saranno, partite come le altre.

Per ben due volte, infatti, la città scaligera si è rivelata fatale ai colori rossoneri

Nel lontano 1973 un Milan stremato dopo la vittoriosa battaglia di Salonicco (1-0 al Leeds in finale di Coppa delle Coppe), vede svanire la tanto agognata stella sotto i colpi di uno scatenato Zigoni.

Nel 1990, invece, e’ Rosario Lo Bello il braccio armato del Palazzo che vuole il tricolore al Napoli di Ferlaino. Il Fischietto di Siracusa infatti nega due rigori ai Rossoneri, espelle tre giocatori ed anche un furibondo Arrigo Sacchi. Assurge a icona il gesto di resa di Marco Van Basten quando getta a terra la maglia dopo l’ennesimo fallo non fischiato. Due scudetti persi che ancora oggi gridano vendetta.



In seguito alla prima tumultuosa sconfitta i rapporti tra le tifoserie si fanno tesi e già negli Anni 70 la loro storia si contraddistingue per episodi sempre più violenti. Una storia intrisa di agguati in stazione, sassaiole e scontri in ogni luogo, con i tifosi più vecchi che, quasi per osmosi, tramandano l’odio per l’Hellas a quelli più giovani.

Al Bentegodi come a San Siro, contro il Verona è guerra vera.

La stagione in corso non fa eccezione. La repressione successiva alla partita di andata in Coppa Italia finisce addirittura per portare allo scioglimento delle Brigate Gialloblù.



I problemi di Curva e la retrocessione anticipata fanno sì che non sia molto numeroso il gruppo di Veronesi presenti in questa giornata.

La giornata della nemesi.

Proprio contro gli Scaligeri, infatti, il Milan festeggia il suo dodicesimo scudetto, dopo la matematica vittoria ottenuta la settimana prima al San Paolo di Napoli.

Un piccolo striscione gialloblù recante la scritta “guastafeste” viene subito ritirato, sommerso dalla grandinata di gol rossoneri. Finisce 4-0, con Ancelotti per l’ultima volta in campo a San siro in una partita ufficiale che nei soli 20 minuti giocati segna l’unica doppietta della sua carriera. Una di quelle storie che solo il Dio del Calcio sa raccontare.


Imponendosi a Foggia il Milan stabilirà anche il primato di chiudere da imbattuto la stagione con il tricolore sul petto.

Il Milan di Capello, quello delle 58 partite senza conoscere sconfitta.

Il Milan degli invincibili.



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