top of page
Immagine del redattoreLM

Quando parla Maldini... Benvenuto Giroud. C'è chi lascia i campioni d'Europa per crescere al Milan

di Luigi Matta

Dopo ipotesi, rinvii, accordi da trovare e rinnovi già sanciti ad aprile finalmente è arrivato il giorno di Olivier Giroud. Il francese è pronto a sbarcare a Milano e dare il via alla sua avventura in rossonero. Il secondo acquisto di questa particolare estate del Milan (senza considerare i riscatti), un altro colpo francese dopo Mike Maignan.


Giroud viene a portare esperienza e gol, in un reparto in cui vi è già l'immenso carisma di Zlatan Ibrahimovic. L'ormai ex centravanti del Chelsea è abituato a sfide difficili e scetticismi. Additato come bidone all'Arsenal e al Chelsea, è riuscito ad essere determinante in ambo le squadre. Bersaglio delle perplessità quando, al Mondiale del 2018, fu scelto come punta titolare a discapito di un certo Karim Benzema (Escluso da Deschamps per gravi motivi disciplinari, ndr), poi decisivo nel trionfo dei Blues. Non sarà l'unico acquisto in quel reparto. In occasione del sorteggio del calendario di Serie A, il direttore Paolo Maldini ha parlato di un profilo giovane, quindi, ci sarà ancora di cui parlare e... divertirsi.


Paolo Maldini. Sarà la mia inguaribile fede milanista, ma quando parla Maldini tutto sembra avere un senso logico. Sarà per questo che, nei momenti di difficoltà della squadra, il suo silenzio diventa quasi impossibile da accettare. Poche parole, serie, concise ma efficaci negli umori e nelle ambizioni dei popolo rossonero. "Vogliamo fare le cose per bene e mettere le basi per la squadra da subito, poi guardare ad altri colpi verso la fine del mercato".


Il nostro ex capitano rassicura anche su Kessié e dedica parole di classe cristallina - non che crei stupore - sull'addio di Donnarumma: "Nel futuro ci sarà Kessié. Stiamo lavorando per il suo rinnovo. Donnarumma è un ragazzo che nasce nel nostro vivaio, che la storia si interrompa fa un po' male. È giusto pensare al passato ma il futuro affascina di più".


Dalle parole e, soprattutto, dal modo di esprimersi di Maldini, appare evidente che l'addio di Calhanoglu non sia stato accolto nello stesso modo con cui è stato fatto con Donnarumma: "Commento su Calhanoglu? No comment". Strano a dirsi, ma non sembra legato all'approdo ai cugini, quanto di correttezza e chiarezza. Non che dalle parti del Raiola Clan ce ne sia stata, ma se il Milan ha bloccato tempestivamente Maignan evidentemente qualche decisione era già stata comunicata per tempo.


Le parole illuminanti di Maldini da una parte. I saluti preconfezionati ad hoc dall'altra. Tra un Calhanoglu che lamenta come al Milan lo volesse solo Pioli, ad un Donnarumma che è rimasto stregato dalla storia del Psg e dai loro grandi margini di crescita sportiva per un calciatore. Sicuramente i 4 milioni di ingaggio all'ex Bayer Leverkusen li ha offerti Pioli, e il fatto che l'Inter ne abbia offerto appena uno in più per convincerlo sia solo una drammatica coincidenza.


Così come, altrettanto certamente, il Psg è un ottimo trampolino di lancio per i giovani e soprattutto per la crescita. Mi chiedo come mai, Fikayo Timori - appena due anni d'età in più di Gigio - abbia scelto di lasciare i campioni d'Europa per venire al Milan. Evidentemente gli inglesi devono avere concetti di crescita diversi. Sarà.


Prendiamola sul ridere, come sempre. Il rancore non serve a nessuno, tantomeno i saluti di rito. Serve il Milan e serve Paolo Maldini. Uniche due entità inscindibili di cui non si può fare a meno.

514 visualizzazioni0 commenti

Comments


bottom of page