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Pasqua, cade nella trappola del collega al VAR.

  • Immagine del redattore: @VarBasten93
    @VarBasten93
  • 4 gen 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Pasqua è uno dei fischietti più promettenti e in forma della Serie A.

Purtroppo la serata campana in quel di Benevento non sarà ricordata come una delle sue migliori prestazioni anzi come la gara in cui è caduto (non un tonfo clamoroso) e dalla quale dovrà saper rialzarsi e continuare il suo interessante percorso di crescita.




Al minuto 12 del 1 tempo il rigore non concesso ai sanniti per il colpo di Brahim Diaz nei confronti di Caprari è un errore abbastanza grossolano: classica situazione dove l'attaccante che difende fa pasticci e invece di temporeggiare ed accompagnare commette una sciocchezza.

Di facile lettura l'arbitro di Tivoli, anche se in buona posizione, legge male l'azione.

Giusto il NON intervento da parte del VAR, non parliamo di un Grave ed Evidente Errore né tantomeno di una situazione di affanno da parte dell'arbitro nell'essere padrone dell'evento.



Pochi istanti dopo al minuto 14 del 1 tempo tutto chiaro e facilmente intuibile per il rigore giustamente concesso al Milan, nonostante l'elevata distanza il direttore di gara ha ben compreso l'accaduto ed ha correttamente decretato la massima punizione.

Sarebbe stata apprezzata più prontezza nell'indicare il dischetto con uno scatto più brillante verso l'area di rigore ed il braccio teso verso il punto del tiro dagli 11 metri. Per un attimo si è potuto pensare al fallo a favore del difensore.

Anche in questo caso il VAR non sarebbe dovuto intervenire in caso di non fischio da parte dell'arbitro; nonostante l'errore sarebbe stato ancor più grave di quello di alcuni minuti prima in sfavore del Benevento parliamo ancora di situazione da moviola e non da VAR.


Al minuto 32 del 1 tempo accade quello che determinerà la prestazione di Pasqua insufficiente ma soprattutto l'operato del VAR Di Paolo disastroso (si legga gravemente insufficiente).

Il fallo di Tonali è netto, è evidente l'imprudenza nell'andare a contendere il pallone all'avversario, è altresì evidente l'altezza del piede al livello del ginocchio così come il piede in posizione "a martello". Tutti questi indicatori non sanciscono assolutamente che ci sia vigoria sproporzionata o che questo fallo sia un grave fallo di gioco: avremmo dovuto avere una gamba iper tesa con ginocchio non piegato, avremmo dovuto avere una velocità ed intensità di intervento del rossonero nettamente superiori o ancor peggio avremmo dovuto avere un pallone lontano e l'impossibilità di giocarlo da parte del centrocampista del Milan.

Tutti questi elementi mancano e quindi il corretto provvedimento disciplinare è stato quello scelto dall'arbitro immediatamente: ovvero il cartellino giallo.

Cosa accade dopo? Inspiegabilmente il Var Di Paolo decide di richiamare l'arbitro all'On Field Review (OFR). Seppur vero che questa scelta, completamente sbagliata del Var, mette in difficoltà l'arbitro è grave la scelta del direttore di gara di cambiare la decisione presa in diretta in campo e ribaltarla con un cartellino rosso.

L'arbitro si è fatto trarre in inganno dal collega e non ha avuto la lucidità di constatarne l'errore: avrebbe dovuto confermare la decisione presa andando così ad aggiungere un surplus alla sua prova e a fine gara discutere con il Var dell'errore commesso.


In quello che possiamo definire un errore da matita blu (tecnico) per l'intera squadra arbitrale ne escono con le ossa rotta entrambi i direttori di gara con eguali responsabilità e gravità delle decisioni prese. Sicuramente il designatore Rizzoli sarà chiaro in merito a quanto accaduto con le prossime scelte.

Bisogna dire però che la stagione di Pasqua è sicuramente meritevole di un bonus (altra possibilità); la carriera più che la stagione di Di Paolo (già altalenante in serie cadetta) rischia invece di diventare una vera e propria salita ripida da IN/OUT.


Positive per il resto dell'incontro le decisioni di Pasqua che comunque non ha brillato con scelte a volte incoerenti ma si è fatto trovare prontissimo al minuto 60 del 2 tempo per il rigore al Benevento dove non ha dato neanche modo a Krunic e agli altri rossoneri di accennare a proteste alcune.


Pasqua, nato a Nocera Inferiore a soli 80 km da Benevento, gode di massima fiducia da parte di dirigenti AIA: ha arbitrato anche Benevento - Juventus (con molto chiasso ma con pochissime sbavature), non sarà questo STOP a sancire il giudizio sulla sua stagione ma riuscirà (si spera) a trarre il massimo per il suo percorso di crescita.



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