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  • Immagine del redattore@VarBasten93

Abisso, precipita nella sua incoerenza.

A Gennaio in quel di Cagliari, oltre che il rientro da titolare di Ibrahimovic con gol annesso, anche un altro elemento è costante: Abisso designato come arbitro.

Settembre 2018, Gennaio 2020 e ancora Gennaio 2021.

Cagliari-Milan è un classico per Rosario Abisso, arbitro palermitano 35 enne da 5 in anni in organico di Serie A.


A prescindere dagli episodi, il fischietto siciliano non è riuscito a replicare l'ultima ottima prestazione fornita in Milan-Fiorentina lo scorso Novembre.


Non è stato chiaro il giudizio sugli episodi sugli uno-contro-uno, il metro sulle situazioni in area di rigore che hanno portato al rigore concesso al Milan e non concesso al Cagliari non è risultato uniforme.

L'arbitro ha inseguito la partita, soffrendola e non controllandola, il tutto sfociando in sbavature disciplinari (ammonizione a Romagnoli) o interventi fallosi evidenti non puniti (intervento pericoloso e duro di Cerri nel finale).




Pronti, partenza e via e al minuto 5 del 1 tempo viene assegnato un calcio di rigore per il Milan.

Siamo in una zona molto molto grigia dove l'interpretazione del direttore di gara fa da padrone: a partita iniziata già da un po' i criteri messi in atto dall'arbitro possono aiutare a prendere la decisione coerente, ad inizio gara la decisione presa invece dovrebbe determinare poi tutti i contrasti simili; che questi siano in area di rigore o a centrocampo.

Abisso decide di concedere il calcio di rigore, scelta che può essere definita "di manica larga" ma sicuramente non totalmente errata.




L'esperienza di Ibrahimovic e l'imprudenza del difensore cagliaritano determinano l'evento: l'attaccante è in pieno controllo del pallone e ogni contatto - specie se diretto sulla schiena - può comportare ad un danno punibile.


Al minuto 39 del 1 tempo, quasi inspiegabilmente, Abisso si fa ingannare dalla caduta di Simeone e dalla sua astuzia nel coprirsi il volto oltre che dalla gamba leggermente alzata di Romagnoli.

Oltre a decretare falloso l'intervento ammonisce il capitano rossonero, che diffidato sarà squalificato per la prossima gara.

Interventi similari se ne vedono a decine in ogni gara, l'ammonizione non è mai contemplata se non per punire un comportamento reiterato da parte del difensore. Inoltre sarebbe lodevole provare a dare il messaggio al difensore (ma anche a tutti i calciatori in campo) fischiando questa tipologia di interventi, se susseguiti da altri interventi simili studiati per interrompere le avanzate offensive avversarie procedere allora con un primo richiamo verbale e solo dopo procedendo con l'ammonizione.

Determinazione, prevenzione e ordine disciplinare: tre componenti fondamentali per il giudizio di una prestazione arbitrale.


Al minuto 50 del 2 tempo per una gomitata, se pur lieve, rischia e non poco Lykogiannis con un intervento su Samu Castillejo.

Braccio lungo del greco sull'esterno del Milan che è costretto poi ad uscire dal campo per un colpo al volto.

Né Abisso, erroneamente, né il VAR Massa, giustamente, (non essendo condotta violenta) intervengono.


Nulla da dire sulla doppia ammonizione di Salemaekers.

Incauto il rossonero, specie sul secondo provvedimento dove anche se non pericolosa l'azione che ha fermato era comunque una ripartenza: in tali situazioni anche a 80 metri dalla porta avversaria l'ammonizione è automatica e scontata. Abisso qui dimostra la poca lucisdità andando a fischiare ed ammonire con estrema lentezza.


Al minuto 82 del 2 tempo il tanto reclamato e, forse giustamente, paragonato rigore non concesso ai rossoblù: Diaz, sempre pericoloso quando difende, non si frena su Sottil e obiettivamente ostacola in modo non poco rilevante il cagliaritano.



Molto vicino e in ottima posizione Abisso stranamente non segue la logica con la quale aveva assegnato il rigore del Milan.

Non valgono i pensieri sull'eventuale trattenuta da parte di Sottil sulla maglia del rossonero per giustificare il rigore non dato: in tal caso Abisso avrebbe dovuto fischiare il fallo a favore del Milan, invece non fischia nulla.

Il VAR sarebbe potuto intervenire solo per una review in seguito all'assegnazione del calcio di rigore per rivedere la trattenuta di Sottil.


Per concludere, anche se gli episodi non sono identici, le due situazioni si assomigliano: chi attacca è in vantaggio ed è tra pallone ed avversario, un qualsivoglia contatto (nel caso di Diaz con tanto di spintarella) se si decide di punirlo deve essere fatto in entrambe le situazioni.


Sottolineando il fatto che se questo tipo di contrasto deve essere ritenuto non permesso si deve avere la forza (e il coraggio) di ritenerlo non regolamentare in ogni punto del terreno di gioco e per tutta la durata della gara.

Abisso non è stato coerente nei due episodi chiave ma neanche in altre situazioni simili sparse nel tempo e nello spazio (dal cerchio di centrocampo alle fasce laterali) alternando fischi a non interventi.


Una soglia del fallo quindi non chiara e non lineare che ha messo in mostra le opacità nella prestazione dell'arbitro fino a far diventare la sua prestazione nel complesso insufficiente.


Abisso è solito purtroppo alternare ottime prestazioni a uscite più opache, farà parte del processo di crescita ma ormai ci si aspetta di più.

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