Di Bello, il VAR condiziona il giudizio.
- @VarBasten93
- 1 nov 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Non bisogna farsi condizionare da ciò che l'arbitro in campo offre come prestazione e da quello che ci si aspetta dallo strumento VAR e dagli arbitri delegati in ruolo Var e Avar.

In Udinese - Milan, il fischietto brindisino arbitra bene, molto bene.
Preciso, sempre presente, autorevole, lucido e sereno in una gara che grazie alla sua direzione non sfocia mai in nervosismi oltre i limiti agonistici nonostante il risultato tirato.
Nel primo tempo, tutto sommato non troppo impegnativo dal punto di vista tecnico-disciplinare, Di Bello non sbaglia praticamente nulla azzeccando correttamente tutte le ammonizioni, chiaro segno di voler dirigere la partita coerentemente e secondo determinati canoni.
Ad inizio ripresa, l'arbitro tempestivamente vede e sanziona un fallo di Romagnoli su Pussetto.
Prima di tutto bisogna chiarire che prendere/toccare/sfiorare il pallone non significa sempre non commettere fallo.
In questo caso l'arbitro ovviamente non vede il tocco (effettivamente impercettibile) sul pallone di Romagnoli: quella che viene punita è la negligenza del capitano rossonero nel correre il rischio di colpire pienamente l'avversario in seguito al suo intervento ed in effetti il giocatore dell'Udinese viene nettamente colpito.
In questo caso ci si trova in una zona totalmente grigia per il regolamento e per la messa in pratica dello stesso: difficile valutare la scelta corretta o sbagliata perché nella stessa situazione arbitri diversi prenderebbero decisioni differenti. Il calcio di rigore (generoso o meno che venga definito) può essere concesso, ugualmente ci sarebbero spiegazioni per non penalizzare il tentativo del difensore.
Assolutamente da escludere un intervento del Var per grave errore, sarebbe idilliaco pensare invece ad un Var del domani dove l'arbitro possa essere richiamato ed in tutta tranquillità decidere se valutare esaustivo l'anticipo di Romagnoli per scagionarlo dal fallo.
Nota tecnica: in questo caso Romagnoli ha rischiato ed effettivamente ha pagato questo suo rischio; nel momento in cui interviene sa benissimo che potrebbe essere anticipato dall'avversario.
L'anno scorso in Fiorentina - Milan, l'intervento di Romagnoli era invece più giustificabile, l'intervento sul pallone più netto e quindi l'"errore" di Calvarese più evidente.

Verso la fine della gara, sul punteggio già di vantaggio per i rossoneri non viene concesso un calcio di rigore al Milan per fallo di mano in seguito anche ad un check da parte del Var: unica possibile spiegazione un intervento falloso di Ibrahimovic sulla spizzata di testa precedente. Altrimenti sarebbe grave il non intervento del Var.

A fine 1 tempo l'Udinese richiede un rigore per fallo di Ibrahimovic ai danni di Okaka. Sarebbe stata un'interpretazione molto fantasiosa andare a punire la presa di posizione con tanto di movimento della gamba dello svedese sull'attaccante friulano.

Nota scherzosa: il rigore sarebbe stato comunque più eclatante rispetto a quello fischiato da Giacomelli in Milan - Roma.
Da quanto descritto, le eventuali sbavature di Di Bello possono essere collegate a zone grigie regolamentari e interventi e/o funzionamenti del Var.
Resta positiva la sua prestazione e anche fortunosa per il Milan ad Udine, per i più attenti era proprio lui ad arbitrare in Udinese - Milan decisa al 97esimo da Romagnoli nell'autunno di due anni fa'.
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