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Due punti persi, l'orgoglio non si perde mai. Ora tre battaglie di Natale

di LM

Doveva andare così. Probabilmente molti si sentivano in fiducia, io compreso. Le insidie sono sempre dietro l'angolo ma, pensare di incappare in una serata così, proprio non me lo sarei aspettato. Neppure dopo il gol di Hernani dell'1-0. Poteva essere una di quelle serate Lille style, in cui si stacca e si cade. Invece, il Milan, nonostante un pessimo approccio alla gara e, lo stop quasi immediato di Gabbia, riesce a tirar fuori l'orgoglio per assediare il Parma. Ne vengono fuori tre pali, un fuorigioco millimetrico e, addirittura, un secondo gol subìto. Ah dimenticavo, a rendere tutto più dolce, ci pensa anche l'infortunio di Bennacer, rientrato da poco, ad un quarto d'ora dalla fine.


Fortunatamente, vengono fuori anche due splendidi gol di Theo Hernandez. Finisce 2-2. Qualche nota negativa, molte positive ma, sventuratamente, il bilancio protende in negativo. Il Milan perde due punti sulle inseguitrici che, comunque, restano inseguitrici a -3 e -4 (Inter, Napoli e Juventus, ndr). Nel caso dell'Inter, a mancare, sono i punti del derby. Nel caso del Napoli, una partita in meno giocata e persa a tavolino, con tanto di punto di penalità. La Juventus paga i cinque pareggi, anche se, inversamente dal Napoli, gode dei punti vinti a tavolino. Il Milan, nel match contro i ducali, paga più gli errori che le cose costruite ma, inevitabilmente, impara qualcosa. Impara che, in certe partite, bisogna fare qualcosa di più, o magari qualcosa in meno, come sbagliare. Per carità, ci sta. Va bene così.


Il Milan impara qualcosa, i tifosi anche. Ad esempio si impara, ancora una volta, che il gruppo è unito e, anche nelle difficoltà, non ci sta ad uscire sconfitto dal campo. Ora, non c'è troppo tempo per pensare al Parma. Stasera si va a Genoa e, come accade a chi è in vetta, è un'altra sfida che non si può fallire. Il Genoa, verosimilmente, è una squadra ancora più in difficoltà di quanto non fosse il Parma. Quindi, l'allerta, è ancora più alta. Il Milan, inoltre, continua a fare i conti con gli assenti: Ibrahimovic, Kjaer, Bennacer, Saelmaekers, Gabbia. Theo Hernandez e Kessié sono diffidati e, nelle prossime due giornate, ci sarà da affrontare Sassuolo e Lazio.


Tre battaglie, a partire da stasera. Tre scontri complicati che accompagneranno il Milan verso il Natale. Un Natale differente, rispetto ad un anno fa. Di questi tempi, nel 2019, il Milan stava per andare incontro ad un "regalo" bergamasco da 5 gol. Era il punto di non ritorno dei rossoneri. La pietra tombale su un progetto Maldini-Boban che, già a dicembre, veniva dato per fallito, tra le lacrime di Gigio Donnarumma. Oggi, si sta parlando della difesa del primo posto. Fermo restando che, l'obiettivo principale è e resterà sempre il ritorno in Champions League. Stasera contro il Genoa, il Milan arriva con la squadra decimata, nonché attanagliata dalla pressione delle inseguitrici che, giustamente, attendono un altro passo falso.


Poi sarà il momento di affrontare due big della Serie A, anche loro in un momento negativo ma, in ogni caso, squadre temibili che, proprio nel Milan, possono vedere la chiave per svoltare. Il Milan dovrà fare semplicemente il Milan, cercando di vincere e chiudere questo 2020 in modo positivo. Magari per continuare a sognare, come ha suggerito Zlatan Ibrahimovic che, a margine dell'ennesimo premio della sua carriera, stavolta il Premio Leggenda dei Gazzetta Sports Awards, ha detto: "Non dobbiamo avere paura di sognare lo scudetto". Nessuno ha paura di sognare, basta non dimenticare la realtà. E questa realtà, agli occhi di chi sa vedere, o meglio vuole vedere, è già stupenda. Quindi, innanzitutto, auguri caro Milan per i 121 anni. Per il regalo, possiamo aspettare anche fino a maggio.



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