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A Genova la vittoria più tosta della stagione, inizia il secondo step del Milan

di LM

Quanto ce l'aspettavamo. In un contesto di ansia costante da vertice, la trasferta ligure al cospetto della Doria, sembrava proprio la trappola perfetta. Quante ne abbiamo viste di serate così, in emergenza, senza tre titolari di spessore, o meglio dire fondamentali. Il rendez-vous con il Celtic, per rendere il tutto più semplice, ha privato il Diavolo del suo condottiero difensivo: Simon Kjaer. A Genova il Milan, seppur in una serata complicatissima, fa emergere, ancora una volta, la forza del suo gruppo senza limiti. Il Milan ha vinto, in proporzione alle assenze e allo stato di forma, la partita più complicata affrontata finora. Che gruppo.


Un gruppo che, con tenacia e maturità, ha aggiunto altri tre punti a quella che, finora, è una cavalcata meravigliosa ed emozionante. Così com'era emozionante il volto di Stefano Pioli, nel post-gara. Ai microfoni di Sky Sport, con l'umiltà tipica di un grande uomo, nonché la signorilità tipica di uno di Parma, con balbettante suggestione parlava di cose mai vissute come scudetto, vetta, i più.. in Europa, i più.. in Italia. Pioli era lo specchio della sua squadra: umile nel ringraziare ai complimenti degli ospiti, tenace nel sottolineare più volte con franchezza: "Ho dei grandi giocatori".


Stefano Pioli è la fotografia dello spettro emotivo rossonero. Così semplice, affettivo, risoluto. Il suo Milan è davvero bello. Troppo bello per essere vero ma, almeno per ora, è più che vero. È una vera squadra che fa paura. Senza Ibrahimovic. Con un calcio di rigore. L'ottavo in dieci partite. L'hanno detto tutti, ve lo ricordo anch'io. Un certo tono di voce accompagna spesso la frase: "Il Milan ha usufruito di ben 8 rigori in 10 partite... però". Già, parlare di arbitraggi è sempre piacevole, specialmente quando riguardano gli altri. Per carità, lo facciamo tutti. Il gol di Muntari è come il tailleur: non passa mai di moda. Anche AdriMano è sempre un buon argomento da caffè letterario. Quanti se ne possono trovare andando a ritroso.


Due cose però, lasciano un tantino perplessi. Innanzitutto, mi domando: Tolto quello giacomelliano di Milan-Roma, quale di questi 8 andrebbe contro il regolamento? E già qui, ottenere risposte sensate ce ne vuole. In secondo luogo, dov'era questo ardore arbitrale la sera di Fiorentina-Milan della scorsa stagione? Dov'era questa voglia di dibattito la sera di Milan-Juventus di Coppa Italia? Il Claudio Ranieri, Godfather di Leicester City amato da tutti, è diventato, in poche dichiarazioni, uno che non si è ribellato agli errori subiti. E qui mi fermo. Ce ne sarebbe da dire ma, pur non essendolo davvero, mi sforzo di imitare Stefano Pioli, facendo il signore. E se mi riesce, mi applicherò anche per emulare Ranieri, un grandissimo signore.


Il Milan vince, dunque, consolida il +5 in classifica sui "cugini". Sfida sempre rustica. Termina la 10a giornata, si chiude il primo quarto di stagione. Ora il Milan è apprezzato, nonostante qualche fiabesca congettura. Spuntano piacevoli chiacchierate con Zlatan Ibrahimovic. Elogi prestigiosi dai media. Si entra nella fetta di stagione che chiuderà il girone di andata. Il Milan ragiona partita dopo partita, e questo spirito del promettere poco e fare tanto, sta portando frutti inimmaginabili. Ora arriva un'occasione ghiotta, sulla carta. Parma e Genoa, mentre gli inseguitori vanno a Cagliari, per poi accogliere il Napoli. Può sembrare una buona chance, per solidificare il lieve gap creato dai rossoneri.


Giovedì si chiude il girone di Europa League, probabilmente con il secondo posto. Ci sarà da fare una super sfida, per quelli che saranno i club in prima fascia e, questo, non può che motivare l'ambiente rossonero. In campionato arriva il Parma, un Parma in grande difficoltà che, verosimilmente, ha conquistato una sola vittoria, nelle ultime sette partite. La squadra di Liverani non va sottovalutata, ovviamente. Ha, come tutte le compagini, alcuni elementi che possono far male. Senza dubbio, però, in questo momento il Milan ha le armi per approfittare del momento negativo degli opponenti. Cercando di vincere, senza perdersi nelle chiacchiere. Solo per guardare da lassù, guardare il Milan che è stato negli ultimi anni. Un Milan che, al di là dell'esito finale, non si dovrà più vedere.






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