di LM
Ne abbiamo discusso per settimane. Ne abbiamo parlato abbondantemente. Abbiamo sempre cercato, tra un argomento e l’altro, di capire come il Milan si stesse muovendo. Lo abbiamo ribadito insistentemente: Maldini è garanzia di futuro, così come la coesione della dirigenza. Il presunto “immobilismo” era solo apparente, così come le presunte trattative del Diavolo. Mentre leggevamo di Marc Roca, Miranchuk, Gaich, Robinson, Koch, Thiago Silva, De Paul ecc. Maldini tesseva la tela di un mercato, come da lui preannunciato, intelligente e mirato. Un mercato che ora, finalmente, può decollare. Contro tutti i pronostici, il primo colpo è Sandro Tonali. Un affare inatteso e, al tempo stesso, bramato da molti tifosi. Con Tonali, la dirigenza rossonera replica in modo esemplare a Pioli e, soprattutto, alle esigenze della rosa. Il tecnico, due giorni fa, non ci aveva girato attorno: “È importantissimo avere più titolari a disposizione, ne servono 17-18. Ci vogliono più giocatori affidabili e forti”. Messaggio chiaro alla società, la società ha risposto tempestivamente.
Nella settimane precedenti, avevamo destato qualche perplessità. Soprattutto, non convinceva in toto l’accostamento di Tonali al Milan. Ci ricordavamo delle richieste di Cellino; rimembravamo oltremodo i castelli mediatici che, malauguratamente, avevano illuso i tifosi negli anni, particolarmente quando l’obiettivo era conteso con l’Inter. Il braccio di ferro, se così si può definire, riportava nella mente dei tifosi la Kondogbia story. Qualche similitudine c’è, con epilogo opposto. Tocca dirlo, speriamo in un epilogo opposto anche in campo.
Era difficile ipotizzare uno “scippo” all’Inter, che da tempo aveva le mani sul giocatore, seppur rammaricandoci di come il Milan, ancora una volta, fosse fuori dalla corsa ad un talento italiano. Era il 3 giugno quando, tramite questa rubrica, nell’analizzare le sfaccettature di un ipotetico progetto Rangnick, scrivevo della necessità di andare su profili come Tonali. Giovani, italiani, talentuosi, anche se ciò comportasse un sacrificio economico. Maldini non solo ha piazzato il colpo ma, verosimilmente, non ha forzato il club ad alcun sacrificio. Il giovane centrocampista, infatti, arriva in prestito oneroso a 10 milioni, con un diritto di riscatto fissato a 15 e 10 di bonus, oltre che una percentuale del 15% a favore del Brescia, in caso di futura rivendita. Inoltre, i 10 milioni del prestito, saranno dilazionati in due anni. Dunque, il Milan si è assicurato un prospetto come Tonali, per appena 5 milioni di spesa nel 2020. Che dire, capolavoro di Maldini e Massara.
Tonali arriva in un reparto che, tra i titolari, può annoverare Bennacer e Kessiè, tra i più positivi del Milan post-lockdown. Il reparto, insomma, acquisisce una qualità futuribile che non si vedeva da tempo. Troppo tempo. Le qualità dell’ormai ex Brescia, con ogni probabilità, si incastreranno alla perfezione, a prescindere del partner, in una stagione che vedrà ancora in vigore i 5 cambi. Il Milan potrà mantenere, infortuni permettendo, elevata la qualità del centrocampo, anche quando sarà necessario ruotare per necessità fisico-atletiche. Il giocatore, attualmente, sta osservando il periodo di isolamento, previsto dal protocollo Covid, motivo per cui è stato estromesso dai convocati della Nazionale. La data più probabile, per il completamento dell’iter con le visite e la firma, è quella di giovedì. Ancora qualche ora, quindi, poi potremo abbracciare Sandro Tonali, così come lui potrà coronare il suo sogno: vestire la maglia del Diavolo.
Prima del boom Tonali, la settimana si è aperta con il terzo sbarco rossonero di Ibrahimovic. Lo svedese, dopo una trattativa più lunga del previsto, arricchita dai soliti wargame di Raiola, ha firmato il tanto atteso rinnovo. I malumori, dovuti agli anomali ritardi, sono stati presto accantonati, a favore della grinta e la carica che Zlatan, e solo Zlatan, sa trasmettere a questo ambiente. Ibra ha ripreso la 11, la sua 11. La maglia con cui ha vinto uno scudetto e una Supercoppa Italiana e, con cui, è stato capocannoniere in Serie A. Nel corso di un’intervista per MilanTv, il bomber ha dettato la linea: “Bisogna lavorare con grande sacrificio, come abbiamo fatto vedere negli ultimi sei mesi. Si è visto cosa serve per arrivare a certi obiettivi, senza dimenticare che però non abbiamo vinto niente. Nella mia testa l’obiettivo è sempre vincere qualcosa. Questa stagione dobbiamo vincere”.
Parole e musica. Grinta ma concentrazione, Determinazione ma sacrificio. Zlatan ha colto perfettamente le necessità del Milan e, c’è da dirlo, recentemente ci ha fatto innervosire ma poi, inevitabilmente, porta la mentalità di cui il Milan ha bisogno.
Le parole di Ibrahimovic, in questo momento, contano più che mai. Giusto rialzare l’asticella delle ambizioni, così com’è giusto mantenere umiltà ed impegno, senza incappare in feste anticipate, come accadde nell’estate 2017. Urge, dunque, ripartire con forza, ricordandosi di non aver ancora vinto nulla. Il mercato dà fiducia, così come la ritrovata coesione dei vertici ma, neanche a dirlo, il giudice supremo è sempre lui, da sempre e per sempre: il campo.
Dobbiamo tornare in Champions League, perché i grandi club giocano la Champions ma, soprattutto, dobbiamo tornare a vincere, perché il Milan deve vincere.
La bomba ad orologeria, innescata dal silenzio estivo del club, è esplosa ma in senso positivo, portando entusiasmo e voglia di sognare. Non a caso, i media iniziano a parlare di un altro possibile colpo da 90: Federico Chiesa. Sarà dura, sul serio. Il giocatore vuole cambiare aria, tuttavia, la Fiorentina non si accontenterà. La concorrenza, rispetto a qualche tempo fa, risulta più “morbida” ma sarà comunque difficile.
Mentre i tifosi sognano, la dirigenza non si ferma a Tonali. Nella giornata di ieri, il Milan ha chiuso per Brahim Diaz del Real Madrid. Il classe ’99 è atteso oggi a Milano per le visite mediche. I connotati della trattativa, in questo caso, non sono stati esaltanti. Il Milan puntava ad un prestito con diritto di riscatto, gli spagnoli volevano una recompra. Ne è venuto fuori un prestito secco che, purtroppo, non favorisce il Diavolo. Il rispetto e l’immensa stima tra club, molto probabilmente, porteranno ad una chiacchierata futura. Intanto, godiamoci questo giovane promettente e, ancora una volta, confidiamo in Maldini per la sua eventuale permanenza.
“È meglio essere ottimisti ed avere torto, piuttosto che pessimisti ed avere ragione”
Ora l’ottimismo è tanto, le cose si fanno interessanti. Il mercato, seppur nei suoi colpi, continua a rimanere parsimonioso, come se il colpo vero dovesse ancora arrivare…
Comentarios