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Immagine del redattoreRibalta Rossonera

#thedayafter Napoli Milan

di Mattia Beltramo





Dopo la sbornia di euforia post-Juve, arriva un buon punto a Napoli.

E sottolineo buon punto, perché è vero che rimaniamo dietro Roma e appunto Napoli, ma con tutti gli scontri diretti a favore. E già questo non è male.


Se si arriva ad arrabbiarsi per un 2-2 al San Paolo, significa che la squadra è in crescita, e come al solito gran parte del merito va attribuito al mister.

Se c'era una squadra che meritava la Vittoria quella era sicuramente il Napoli, ma alla fine il pareggio è giusto.


Abbiamo calciato 3 volte in porta, una su rigore e una in bocca ad Ospina. Ma dopo tutte queste partite in pochi giorni (perlopiù contro le prime due della classifica) non ci si poteva aspettare di più.

Dovevamo uscire da questo trittico con le ossa rotte, l'abbiamo fatto con 7 punti, 9 gol fatti e 4 subiti. L'ennesima dimostrazione che stiamo diventando una squadra, meglio tardi che mai.


L'unica nota negativa è Paquetá, che l'unica cosa buona che ha fatto è stata uscire dal campo. Saelemaekers commette quelle ingenuità che per lunghi tratti di campionato ci avevano accompagnato. Kessie nel 4-2-3-1 sembra un nuovo giocatore, a 23 anni in 3 stagioni con la nostra maglia per scelta tecnica ha saltato solamente 1 partita, anche questo gli va riconosciuto.

Il suo compagno di reparto invece non è più una novità, Ismael Bennacer a tratti è uno sprazzo di grande calcio.


Un po' sottotono Ibra, che esce anche arrabbiato, non per la sostituzione ma per la prestazione della squadra.

Per il resto, va ricordato ai tifosi che l'anno scorso parlavano di fallimento stagionale dicendo che Gattuso non "faceva il bel gioco" (non ho ancora capito cosa significhi questa frase ma va bene lo stesso), che abbiamo pareggiato contro un grande allenatore.

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