Theo Hernandez, la freccia inarrestabile di Pioli chiamata alla definitiva consacrazione
- LM
- 30 lug 2021
- Tempo di lettura: 2 min
di Luigi Matta

Dei tanti giocatori portati a Milanello dal direttore tecnico Paolo Maldini, uno di quelli che la letteralmente 'spaccato' gli equilibri della Serie A è stato Theo Hernandez. Arrivato nell'estate del 2019, soffiato al Napoli di Carlo Ancelotti che lo aveva in pugno, il terzino francese classe 1997 ha portato una ventata di talento ed esplosività negli assetti tattici del Milan. Dopo una prima stagione da rivelazione, la seconda è stata difficile com'era prevedibile. Non certo perché sia spenta la qualità dell'ex Real. Più perché, quando crei grandi aspettative attorno al tuo conto, diventa difficile accettare i cali e c'è da dire che Theo ne avuti molti in stagione, principalmente dal punto di vista della concentrazione e dell'approccio al match.
Questo non gli ha impedito di migliore lo score rispetto alla stagione precedente, in virtù anche delle maggiori presenze. Theo Hernandez chiuse la sua prima annata in rossonero (2019/20, ndr) con 7 gol e 5 assist in 36 presenze complessive. Quella appena conclusa (2020/21) ha visto il francese portare a referto 8 gol e 8 assist a fronte di 45 apparizioni totali tra campionato, Coppa Italia ed Europa League. Un giocatore capace di cambiare le partite anche negli ultimi minuti, con progressioni/accelerazioni devastanti tali da creare inaspettatamente superiorità numerica in fase di transizione da difensiva ad offensiva.
Nonostante le opinioni talvolta divergenti e le sbavature in fase difensiva, Theo Hernandez resta una delle punte di diamante del Milan di Stefano Pioli e, in generale, uno dei talenti più puri del calcio europeo. Quest'anno deve essere quello della consacrazione, tra una proprietà coscia di quanto sia aumentato il suo valore e intenta ad un ritocco dell'ingaggio, ed un palcoscenico di lusso in cui Theo dovrà sapersi mettere in mostra: la Champions League. Molto dell'imprevedibilità del Milan passa dal suo dinamismo e dalla sua capacità di rendersi un attaccante aggiunto, in un gioco moderno che non può fare a meno dell'esplosività dei terzini. Theo Hernandez è pronto alla definitiva consacrazione e, prima o poi, quel desiderio ancora inespresso di diventare una pedina importante della Nazionale francese.
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