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Il Milan torna sulla terra: la sfida scudetto va alla Juventus


Valentina Giacinti

L’attesa è finita. La partita più importante dell’anno. A Vinovo il Milan Femminile prova a riaprire il campionato affrontando la squadra finora imbattuta nella massima serie femminile: la Juventus Women. Rita Guarino schiera in porta Giuliani; Hyyrynen, Gama, Sembrant, Boattin sulla linea difensiva; Cernoia, Junge Pedersen, Rosucci a centrocampo con Bonansea Girelli e Hurtig in attacco. Mister Ganz, costretto a rinunciare a Jane per affaticamento muscolare, propone il tradizionale 3-5-2 con linea difensiva immutata (Fusetti, Agard, Spinelli), Bergamaschi e Tucceri esterne di centrocampo, Boquete bassa davanti alla difesa e Hasegawa e Grimshaw in mezzo al campo. Davanti la coppia gol Dowie-Giacinti.


Si parte: al 2’ minuto Milan in attacco, ma sugli sviluppi del corner, la Juventus lancia in contropiede Barbara Bonansea: il fuorigioco ferma la bianconera.

Al 4’ ottimo spunto di Dowie che lancia in rete Valentina Giacinti, ma Sara Gama legge bene le intenzioni dell’attaccante rossonera e neutralizza l’offensiva. Un minuto dopo Giorgia Spinelli lascia pericolosamente libera Girelli che con un colpo di testa manda la palla di poco a lato. Non passa molto: Hurtig fa da sponda a Bonansea che sfugge a Laura Agard. A tu per tu con Korenciova l’attaccante bianconera non sbaglia: quinta rete stagionale per lei e Juventus in vantaggio all’8 minuto del primo tempo.

Il Milan femminile prova a reagire con un gran lancio di Boquete per Dowie che scappa sulla corsia di sinistra e mette in mezzo, ma in area nessuna rossonera può colpire la palla. Partita intensa, elevato tasso tecnico, ma per ora a decidere l’incontro è una sbavatura difensiva del Milan.

Al 15’ Bonansea supera Tucceri, ma la palla è intercettata miracolosamente da Laura Agard. Adesso le rossonere, e in particolare la centrale francese, mostrano più attenzione nella fase difensiva, mentre la Juventus avanza il baricentro.

Al 23’ Agard cerca Grimshaw che riesce solo a spizzare la palla che va a lato della porta difesa da Laura Giuliani. In mezzo al campo bella la sfida tra Pedersen e Hasegawa. Al 25’ ci prova da fuori Linda Tucceri, ma il colpo, d’esterno, è impreciso e non impensierisce la Juventus.

Al 26’ ripartenza micidiale per le padrone di casa. Bonansea lancia Lina Hurtig da sola davanti a Korenciova, il portiere rossonero riesce ad opporsi ma palla si alza e carambola in rete: è 2-0 per la Juventus.

Al 41’ Dowie sfugge alla marcatura e immette palla in mezzo per Giacinti che si vede deviare la conclusione ravvicinata da Hyyrynen.

Al 43’ Grimshaw manda la palla in rete da corner, ma la rete non è convalidata per il fallo commesso da Dowie su Laura Giuliani.

Inizia la ripresa, al 49′ ancora la Juventus pericolosa con Hurtig che sfiora l’incrocio dei pali di sinistro. Replicano le rossonere: Hasegawa scarica per Vero Boquete, ma la sua conclusione termina altissima, con la palla che vola addirittura al di fuori dello stadio. Cinque minuti dopo il Milan recrimina per un fallo da rigore non concesso a Valentina Giacinti, che ci prova subito dopo con una conclusione rapida in diagonale: Laura Giuliani con grande istinto respinge di piede.

Ancora Boquete protagonista, ma Fusetti si fa anticipare dal portiere della Juventus e della Nazionale. Il Milan mostra l’intenzione di provarci, ma senza successo: ci prova due volte Giacinti ma la retroguardia bianconera respinge senza difficoltà. All’83’ Staskova realizza in contropiede la terza rete: vittoria in cassaforte per la capolista che coglie nel recupero addirittura il quarto gol con Caruso.

Il Milan perde il treno per il paradiso e torna violentemente sulla terra rimediando una sconfitta meritata, con un tabellino bugiardo che non restituisce alla realtà il gap tecnico certamente esistente tra le due squadre, ma non con tale ampiezza.

Per le ragazze di mister Ganz i segnali positivi – in un incontro di alto livello come quello odierno a Vinovo – provengono quasi esclusivamente da Vero Boquete, Hasegawa e Giacinti, con qualche lampo da parte di Dowie.

Assolutamente inadeguata la difesa, quest’oggi, e tutte le altre protagoniste (Tucceri e Bergamaschi in primis) che non hanno saputo rispondere con una prestazione adeguata alle avversarie.

Il resto lo ha fatto Rita Guarino, che ha preparato alla perfezione questa gara e ha potuto sfruttare la grande qualità dei cambi a sua disposizione.

Milan alle corde dunque, ma il secondo posto (e la conseguente qualificazione Champions) è assolutamente alla portata…e non dimentichiamo inoltre la Coppa Italia che ci vede ancora pienamente in corsa.

Per mister Ganz, fresco di rinnovo, è tempo di elaborare strategie alternative, anche in termini di modulo. Discutibile forse la scelta di tenere bassa Boquete (che ha comunque fatto reparto da sola): probabilmente dietro alle due punte avrebbe potuto incidere maggiormente in termini offensivi.

Per la società, è tempo di riflettere: il Milan femminile resta un’ottima squadra e una bella realtà, ma un paio di innesti di livello europeo appaiono oggi necessari. E, in ottica Champions, nel caso di qualificazione, diventerebbero obbligatori.

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