di Andrea (Sir Genius)
Terzo appuntamento con la nostra rubrica dedicata a voi tifosi.
Oggi conosceremo meglio un baluardo di Twitter, un tifoso con la T maiuscola.
Anni passati in curva, in trasferta a soffrire e gioire per i nostri colori.
"Inizio subito ringraziando te Andrea e Ribalta Rossonera per questa opportunità' di farmi conoscere un po'.
Tifosi rossoneri, tifosi milanisti...no, non sono giorni tristi, anzi.
Tra poco compiro' 54 anni, sono sposato e ho una figlia.
Su Twitter sono @ultrasinside1, questo nome mi rappresenta in tutto e per tutto, in quanto il mio essere ultras non si è mai spento, il non mollare mai e crederci sempre, andare oltre le difficoltà e i risultati.
La mia priva volta in curva fu il 12 Settembre 1982, si giocava Milan-Sambenedettese."
Come nasce il tuo amore per il Milan?
"Me lo ha raccontato mia madre, io onestamente non ricordavo.
Avevo quasi 3 anni e con i miei genitori andammo in un parco, so che si trovava vicino Milano, li c'erano quei furgoncini che vendevano un po' di tutto.
Su uno di essi vidi esposte alcune bandierine di squadre di calcio e rimasi affascinato da quella rossonera (che mi comprarono).
Gianni Rivera poi, mi diede il colpo di grazia".
Sei stato per parecchi anni in Curva, dei tuoi tanti aneddoti che potresti raccontare, quale ricordi con più piacere?
"Tanti anni, tanti ricordi.
Alcuni un po' confusi, ma ritorno a quella prima volta allo stadio, la quale fu fra l'altro l'unica in cui vidi il 1° tempo al 2° anello (fronte tabellone) e nell'intervallo mi spostai, con il mio amico Gio, in Curva.
Sentivo proprio la necessità di andare lì, insieme a quelle persone che cantavano per il Milan.
Non fu pero' un grande esordio il mio, un po' la timidezza e un po' (tanto) il conoscere a fondo i cori, cantavo su per giù cio' che cantavano gli altri, ma Milan! Milan! Milan! non lo sbagliavo mai! (risata).
Per chiudere in bellezza, vincevamo 2-1 a fine primo tempo, ma vidi il loro gol del pareggio proprio sotto la Sud."
Cosa ne pensi, in generale, della vicenda Donnarumma?
"Mi ero augurato che finisse in altro modo, che dimostrasse un vero attaccamento alla maglia, facendo ricredere molti di noi sui dubbi che avevamo.
Non è andata così purtroppo.
La società ha fatto la mossa giusta, prendendo un buon portiere e non accettando più i soliti teatrini e ricatti.
Bravi."
Chi è il tuo giocatore simbolo?
"In assoluti e per vissuto, non posso non fare che un solo nome.
Il Capitano Franco Baresi, inimitabile bandiera!
Stando ai tempi più recenti, aggiungo il nome di Gennarino Gattuso, grande cuore!."
Cosa rappresenta per la maglia del Milan?
"Le prime parole che mi vengono in mente sono: amore, passione, emozione.
Quella maglia e quei colori fanno parte del mio Mondo, sono dentro di me e di questo Mondo ne fanno parte anche tutti gli amici con cui ho avuto il piacere di viverlo, nella buona e nella cattiva sorte".
Qual è il tuo ricordo più bello legato ai Rossoneri?
"Come raccontato precedentemente, ho iniziato ad andare allo stadio quando eravamo in Serie B, non ho mollato un cm, nonostante molteplici derisioni.
Il piccolo Diavolo che non vinceva, ma che ho amato con orgoglio, che difeso e sostenuto facendo tantissimi sacrifici, poi un giorno di maggio del 1989 mi ritrovai a Barcellona, una storia meravigliosa!".
Il coro più bello?
"Mi metti in difficoltà, ce ne sono davvero tanti...
Te ne dico uno che non è molto conosciuto (almeno credo), ma che mi piace tantissimo:
Tu sei tutta la mia vita, canto per te, grido Forza Milan e in giro per il Mondo andro' e per sempre al tuo fianco saro', saro', saro', tu sei tutta la mia vita".
Completa la frase: il Milan è.....
"Un amore infinito, da sostenere e proteggere, sempre."
Cosa ti aspetti dal futuro prossimo del nostro club?
"Sono una persona che sa essere paziente e non ho l'ossessione del risultato, conscio che nel calcio siamo parecchio ciclico.
Detto questo però, ho sempre sperato di vedere un Milan costruito non per vincere una guerra e poi finire in anni bui, ma che possa essere creata una squadra in grado di lottare nel lungo periodo.
La mia sensazione è che siamo sulla strada giusta, consapevole anche delle difficoltà di questo periodo storico".
La tua trasferta da ricordare?
"Forse ne avrai già sentito parlare..
Direi che per me è "LA" trasferta, era il 24 Maggio 1989, direzione Barcellona.
Nel mio caso partii in treno, quello delle Brigate e del Gruppo Brasato.
Fu un viaggio divertente, poi arrivammo a Barcellona e vidi una marea di tifosi rossineri giunti con ogni mezzo.
Fu bellissimo!
Grazie ancora per avermi concesso questo spazio.
Ringrazio e saluto anche gli amici che mi hanno letto, sperando di non averlo annoiati.
FORZA MILAN!!!"
Un grazie speciale a te, caro fratello.
Seguite:
@ultrasinside1 su Twitter.
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