top of page
  • Immagine del redattoreandremilan5

Un tifoso alla Ribalta (RandagioRsNr)

di Andrea (Sir Genius)


Per la nostra rubrica, abbiamo oggi il piacere di scambiare qualche chiacchiera con un grandissimo tifoso Rossonero, Randagio.


"Un saluto a tutti, sono originario di un ridente paesello dell'entroterra Tarantino, che ho lasciato a 18 anni per gli studi universitari nel centro nord.

Successivamente, il lavoro mi ha portato a Roma dove vivo da oltre 30 anni.

Attualmente lavoro come responsabile di Business Unit in una grande società di consulenza manageriale (tra l'altro molto vicina al mondo del calcio).

Ho 2 figli, uno rossonero doc ed uno che si professa gobbo sfegatato, ma che passa le giornate cantando gli inni della nostra curva, ne ho le prove!".


"Come nasce la tua fede Rossonera?"


"Nell'ambiente familiare esteso, c'erano due fazioni.

Una ostile al mondo del calcio e l'altra di fede azzurronera da generazioni, che ha sempre provato ad affiliarmi, invitandomi a seguire il calcio.

Purtroppo per loro, rimasi affascinato da Rivera(per le sue magie), Albertosi (per le sue acrobazie) e Benetti (per il suo temperamento) e già nel '74/'75 ero "preso" da quei colori, anche se abbastanza solo nella mia passione (randagio...).

Accadde poi che gli azzurroneri mi sfidarono, nella finale di Coppa Italia nel Luglio 1977, venivamo da una stagione travagliata in cui saremmo sicuramente retrocessi senza l'intervento di San Nereo.

"Se perdi - mi dissero - diventi uno dei nostri altrimenti ti umiliamo per tutta l'estate".

Maldera e Braglia decisero di farmi passare un'estate serena e sorridente".


"La tua prima volta allo stadio?"


"4 Maggio 1978,Coppa Italia, Taranto-Milan 1-1 (girone semifinale).

Non una gran partita, ma in quel Milan c'erano Buriani e Tosetto, oltre a Bigon e Maldera, insomma la base della squadra della Stella.

Nel Taranto c'erano calciatori di rilievo, fra cui il futuro Campione del Mondo, Selvaggi.

Ah, la seconda partita fu un Taranto-Milan 3-0 nella prima stagione in Serie B, un incubo".


"Cosa significa per te l'essere Milanista?"


"Significa vivere ebbro di orgoglio per quei colori, unici e onirici.

Una presenza costante che condiziona il mio umore e le mie giornate.

Non importa quale sia la proprietà, quale sia la dirigenza, chi siano i calciatori e quale sia la competizione, tifo Milan come un invasato.

Devo, però, dire che il Milan in cui mi riconosco di più, è quello di cui mi innamorai, rappresentato da Nereo Rocco e Gianni Rivera, simboli assoluti del Casciavitismo che lotta contro il sistema con una superiorità morale indiscussa".


"Indicami il tuo 11 perfetto, tra i nostri giocatori del passato e/o del presente".


"Qui alcuni me ne vorranno, ma devo andare sul sentimentale.


Albertosi (si, proprio lui, nonostante tutto)

Tassotti

Maldini

Gattuso (Benetti dal 60°)

Nesta

Baresi II

Sheva (Gullit dal 60°)

Seedorf

Van Basten (Ibra dal 60°)

Rivera (Savicevic dal 60°)

Gullit (Virdis dal 60°).


All. Nils Liedholm

DT. Nereo Rocco.


Un po' sbilanciata in avanti, ma provate a superare quei 6 la dietro".


"Come si vive il Milanismo a Roma?"


"Ci piace vincere facilein termini di competizione con gli autoctoni supporter delle due squadre locali (una prende il nome della città, l'altra della regione che la ospita).

E' solo penalizzante la distanza da San Siro, ma la falange Rossonera romana è agguerrita ed il modo per esser vicini al Milan lo troviamo sempre".


"Cosa ti aspetti da questa stagione?"


"Mi aspetto di consolidare la crescita degli ultimi due anni, se poi arrivasse qualche trofeo, tanto meglio.

L'importante è qualificarsi alla prossima Champions League per proseguire la crescita sostenibile nel piano pluriennale.

La MMM non ha lasciato nulla al caso e il mix di giovani di prospettiva e campioni di esperienza, darà i suoi frutti.

Del resto siamo inesorabili e ad ogni ciclo negativo ne segue uno positivo, di maggiore intensità.

E non lo dico io, lo dice la storia".


"Il coro più bello?"


"Ne abbiamo tanti belli, mi fa però troppo divertire la trilogia 11 Maggio 2001 - 5 Maggio 2002 - 28 Maggio 2003".


"La tua partita leggendaria?"


"Per me è stata la Finale di Manchester perchè ha cambiato per sempre certi equilibri del calcio italiano.

Quella notte si decise anche il destino del mio primogenito neonato.

Con mia moglie scommettemmo.

"Chi vince, si prende il pupo".

A mezzanotte del 28 Settembre 2003, indossava la maglia Rossonera".


"Il tuo giocatore simbolo e perche'".


"Rivera.

Mi commuovo quando rivedo cosa faceva con la palla, sono Milanista grazie a lui.

Dopo ne sono arrivati tanti di campioni, ma il primo è per sempre".


"Quali sono le tue passioni oltre al Milan?"


"Passioni sportive.

Da ragazzo praticavo canottaggio agonistico (4 con) e calcio.

Adesso pratico kayak, corsa e nuoto, compatibilmente con gli impegni lavorativi.

Passioni extrasportive.

Il mio lavoro (si, faccio un lavoro che mi appassiona ed entusiasma), le auto e la biiiiiiiiiip".


Ringraziamo Randagio e non dimenticate di seguirlo su Twitter:


@RandagioRosNer















128 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page