Il nostro speciale pallone rotola oggi nel gennaio del 1999, anno dello scudetto di Alberto Zaccheroni.
Prima giornata di ritorno e trasferta impegnativa al Dall’Ara di Bologna.
Biglietto stadio
I Rossoblu stanno disputando infatti un ottimo campionato, guidati in panchina da Carletto Mazzone e trascinati dai gol di un crepuscolare, ma sempre prolifico, Beppe Signori.
Sono gli anni delle trasferta di massa e dei treni speciali anche se in questa occasione si verificano non pochi problemi organizzativi con le Ferrovie dello Stato.
All’arrivo nella Stazione Centrale del capoluogo emiliano, una lunga teoria di autobus attende nel piazzale antistante per condurci alla stadio. Nella stessa piazza dove un orologio segna le 10.20 da quel tragico 2 agosto 1980, quando una vile, e ancora oggi ignota, mano fece esplodere una bomba. È il punto culminante di una strategia della tensione che contraddistingue gli Anni di Piombo e che costituisce a tutt’oggi il più sanguinoso attentato della storia italiana del dopoguerra. Paradossalmente sarà proprio questa strage a segnare la fine di una decade fortemente caratterizzata dall’impegno politico, lasciando il posto all’edonismo reganiano degli Anni 80.
Entriamo nel settore ospiti della Curva San Luca quando le squadre stanno già effettuando il riscaldamento. Tra i pali l’esordiente Christian Abbiati che, da iniziale terzo portiere, si ritrova titolare dopo la partenza del tedesco Lehmann e la lunga squalifica di Sebastiano Rossi.
Settore Ospiti
L’inizio non è dei migliori con una maligna punizione di Signori che si infila alla destra del giovane portiere rossonero. Pareggia subito Guglielminpietro ma è ancora il bomber di casa a riportare in vantaggio i rossoblu con una mezza girata di rara precisione e potenza.
La ripresa si apre con il nuovo pareggio milanista grazie a un sinistro di Domenico Morfeo, talento purissimo ma mai espresso appieno. La deviazione di Magoni è determinante per un beffardo e fortunoso pallonetto.
La partita è vibrante con continui capovolgimenti di fronte. Un colpo di testa di Kennet Andersson sembra il preludio della sconfitta ma Abbiati vola per la prima parata da poster della sua carriera in rossonero.
Il pareggio sembra a questo punto accontentare tutti e anche l’ingresso del difensore francese N’Gotty a una manciata di secondi dalla fine sembra solo la classica mossa per rompere il ritmo degli avversari.
È il novantesimo minuto, il momento più magico delle partite che da anche il nome alla trasmissione calcistica più amata dagli Italiani. Punizione dal limite per il Milan.
Con Boban influenzato e Leonardo già sostituito, il tiratore designato non può essere che Demetrio Albertini. A sorpresa, invece, Morfeo tocca proprio per Bruno N’Gotty, colored francese dal nome italiano. Il transalpino scocca un destro rasoterra di mezzo esterno che gonfia la rete proprio sotto il nostro settore.
Il gol di Bruno N’Gotty
È il gol della vittoria per una esultanza davvero da ricordare, con anche alcuni giocatori a lanciare le maglie sotto la curva (fatto abbastanza inusuale).
All’uscita nessuna traccia dei Mods, il gruppo responsabile della rottura di uno storico gemellaggio con gli ultras bolognesi, e si arriva a Milano verso le 20.
Il freno di emergenza, tirato come tradizione ben prima di raggiungere la banchina, ci costringe a un improvvisato e festoso corteo in cui torna a far capolino un coro da tempo dimenticato:
“Vinceremo, vinceremo, vinceremo il tricolor”.
Gazzetta dello Sport del giorno dopo
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