Finisce 2-0 per il Milan il posticipo di Cagliari della diciottesima giornata di campionato. Doppietta di Ibrahimovic, che firma così il rientro da titolare dopo i problemi muscolari degli ultimi mesi.
Partita temuta per tanti aspetti. La pressione per l’aggancio provvisorio dell’Inter, le tante assenze che continuano a falcidiare la rosa sono elementi che potrebbero destabilizzare qualsiasi gruppo, specie se così giovane. Ma non questo. La coesione mostrata anche stasera dai ragazzi è un qualcosa di cui andare orgogliosi, anche più del primo posto.
Le tante assenze, dicevamo. Per dovere di cronaca: Theo, Gabbia, Bennacer, Krunic, Rebic, Leao, Calhanoglu.
La partita si mette subito bene: l’approccio è ottimo, al 6’ Diaz accelera in mezzo al campo e serve un filtrante per Ibra, il quale viene travolto da Lykogiannis a due passi dalla porta. Sul dischetto, a sorpresa, si presenta lo stesso svedese e questa volta non sbaglia. La gara fila via piuttosto tranquilla, il Milan è in controllo, seppur senza la brillantezza dei giorni migliori. Un ottimo Calabria centra il palo numero 14 dell’anno al 37’ dopo una bella girata di sinistro all’interno dell’area di rigore.
La ripresa si apre con Kalulu al posto di Kjaer. Il giovane difensore francese si conferma a dir poco affidabile, giocando una seconda frazione di grande livello.
Il minuto di 52 è quello buono per il raddoppio: lancio di Calabria e Ibra si invola solo davanti a Cragno sul filo del fuorigioco. Lo svedese non perdona e chiude sul secondo palo di sinistro. 0-2 dopo controllo VAR.
Succede poco fino al 65’, quando Simeone si smarca ottimamente in area ma viene fermato da un ottimo Donnarumma in uscita. Un minuto dopo è Ibra a fallire la tripletta personale proprio allo stesso modo, bravo Cragno in uscita. Il Milan è compatto, applicato, concentrato. E quando la palla non può uscire pulita c’è Ibra lassù cui appoggiarsi. Al minuto 75’ la partita rischia tuttavia di cambiare quando Saelemaekers, entrato da dieci minuti per Hauge, si fa ammonire per la seconda volta per un fallo tattico al limite dell’area avversaria. Una ingenuità che complica il finale di partita e crea apprensione anche in ottica Atalanta, rivale contro il quale il Milan dovrà fare a meno – tra gli altri – anche di Romagnoli. Gli ultimi venti minuti sono difficili. Cerri impegna Donnarumma da distanza ravvicinata; Diaz si allaccia con Sottil in area di rigore al 82’, in un contatto che desta non pochi dubbi; Ceppitelli ancora di testa sfiora il gol che riaprirebbe la gara. Finisce invece 0-2. Una partita difficile, scorbutica, che necessitava di un Milan diverso, più operaio. E Milan più operaio è stato.
Comments