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CRVENA ZVEZDA BEOGRAD (Parte 2)


9 agosto 2006: in un uno stadio gremito come non mai si disputa Milan Stella Rossa.

Per comprendere cosa abbia spinto 80.000 persone ad andare a San Siro in un’afosa serata milanese occorre però tornare indietro di qualche mese, agli albori dell’estate più folle nella storia del calcio italiano.

E’ ancora maggio quando scoppia “Calciopoli”, uno scandalo che diviene subito un inaspettato reality show in cui le intercettazioni telefoniche svelano i segreti del mondo del calcio.

Il fuoco della vergogna divampa giorno dopo giorno, telefonata dopo telefonata, rivelazione dopo rivelazione.

Sembra che Fiorentina e Lazio abbiano “aggiustato” delle partite ma soprattutto trovano conferma i sospetti che da sempre l’Italia intera nutre nei confronti della Juventus. Un centro di potere trasversale, orchestrato da Luciano Moggi, avrebbe infatti agevolato le vittorie bianconere degli ultimi anni.

Dal mare magnum delle intercettazioni all’improvviso ne spuntano però alcune riguardanti il Milan. Il protagonista è lo sconosciuto Leandro Meani, professione ristoratore e a tempo perso addetto agli arbitri della società rossonera. Nella fattispecie il buon Meani, con toni guasconeschi, racconta a Galliani delle sue lamentele ai vertici arbitrali per i torti recentemente subiti dal Milan (a Siena viene ad esempio clamorosamente annullato al Milan il gol del vantaggio per un inesistente fuorigioco). È questo un costume connaturato al mondo del calcio stesso che non desta particolari preoccupazioni. Da sempre accade che, addirittura, per ragioni di opportunità alcuni arbitri finiscano per non dirigere più le partite di certe squadre.

Il governo intanto nomina quale commissario straordinario della Federcalcio Guido Rossi, con un passato nel consiglio di amministrazione dell’Inter. Ancor più preoccupa poi la designazione a capo dell’ufficio indagini di Francesco Saverio Borrelli. Serpeggia infatti la paura che il magistrato di “mani pulite” sfrutti l’occasione per regolare definitivamente i conti con il grande nemico Silvio Berlusconi.

I sospetti trovano purtroppo immediata conferma nei fatti.

La posizione del Milan, ad origine considerata da tutti i mezzi d’informazione non particolarmente grave sembra diventarlo dopo le dichiarazioni dello stesso Borrelli che parla di un illecito strutturato con un potere Juve e un contropotere Milan e a seguito di una campagna stampa via via sempre più denigratoria.

È una battaglia che va combattendosi sempre più mediaticamente in cui il Milan continua a professare la propria innocenza.

Dopo una prima interlocutoria sentenza e l’inaspettato titolo di campioni del mondo conquistato dagli azzurri in Germania, anche il processo di secondo grado arriva a sentenza, letta in diretta tv dal presidente Sandulli.

A Milan, Lazio e Fiorentina vengono inflitti 30 punti di penalizzazione sulla classifica 2005/2006. La Juve viene retrocessa in B con revoca degli ultimi due scudetti.

La pena inflitta al Milan permette comunque ai rossoneri di disputare i preliminari di Champions suscitando diverse lamentele da parte dei perbenisti giacobini di cui l’Italia abbonda. Non si tiene conto di come in realtà proprio i rossoneri siano le prime vittime del sistema Moggi e che a loro sarebbero dovuti spettare i due scudetti revocati alla Juve. Pensare all’operato dell’arbitro Bertini nella sfida giocata al Delle Alpi nel 2004 fa ancora oggi rabbrividire.

Guido Rossi invece incorona l’Inter con quello che passerà alla storia come lo scudetto di cartone, non toccato nemmeno dalle intercettazioni postume con protagonista il presidente nerazzurro Facchetti

Il Panel dell’UEFA dichiara non gradita la presenza del Milan in coppa, tollerata solo dalla carenza normativa in merito e i malpensanti vedono nell’ostico avversario regalato dal sorteggio un chiaro messaggio. La squadra serba è infatti una compagine forte con un pubblico caldissimo e soprattutto molto difficile da affrontare senza una vera e propria preparazione. I giocatori rossoneri sparsi sulle più disparate spiagge del pianeta vengono infatti richiamati in tutta fretta a poco più di una settimana dalla partita. Il primo a tornare è Filippo Inzaghi che batte ogni record varcando i cancelli di Milanello solo tre ore dopo la pronuncia della sentenza. Ed è proprio il suo compleanno la serata degli 80.000 quando il grande popolo rossonero si stringe alla squadra e alla società Milan in un grande abbraccio ideale


L’esultanza di Super Pippo Inzaghi


La giustizia umana è certamente fallibile, quella divina però inoppugnabile e i primi accenni del suo giudizio si intravedono la sera della prima partita. Come nella più bella delle favole, segna proprio il festeggiato Inzaghi, regalandoci una sofferta vittoria in vista della partita di ritorno.


Il Marakana


Il gol di Inzaghi


Con due settimane in più di preparazione nelle gambe la differenza di caratura tra le squadre è però evidente e la qualificazione viene guadagnata in scioltezza. Pippo Inzaghi apre ancora una volta le marcature e Seedorf blinda il risultato nella ripresa per una qualificazione alla fine più semplice del previsto.

Siamo finalmente in Champions League ma è non è la fine di Calciopoli, anzi è solo l’inizio del vero processo, la cui sentenza verrà ancora una volta pronunciata in tv e in diretta europea.

Stadio Spiridon Louis di Atene, questa la decisione del Dio del calcio: il Milan, contro tutto e contro tutti è campione d’Europa per la settima volta ed è così prosciolto da ogni accusa, perché il fatto non sussiste.

L’udienza è tolta.


Campioni d’Europa

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