Non è una cosa facile parlare di Daniel Maldini, perché il tifoso rossonero quando sente il cognome Maldini, pensa subito agli scudetti e alle Champions alzate al cielo da nonno Cesare e da papà Paolo, perché in quasi tutte le Champions vinte è presente un Maldini. Daniel è una promessa del settore giovanile del Milan, nato a Milano l’11 ottobre del 2001, e ha ancora una stagione per giocare da protagonista con la squadra Primavera. Trequartista di qualità e fisicità, e sa immaginare cosà accadrà in campo prima dei compagni. Abile tecnicamente e con una ottima visione di gioco, all’occorrenza può svariare su tutto il fronte d’attacco, sapendo ricoprire anche il ruolo di seconda punta o di esterno d’attacco. Questa caratteristica l’ha ereditata da papà Paolo, che nella sua carriera ha iniziato da terzino sinistro per poi giocare difensore centrale, la differenza tra padre e figlio è che Daniel si trova a sviluppare il suo gioco nella posizione del campo opposta, essendo lui il primo della famiglia ad non essere difensore. Papà Paolo in una recente intervista a Dazn lo ha descritto così: “E’ un fantasista, un goleador, un numero 10. Della famiglia partendo da mio papà e arrivando a mio figlio, è l’unico con quelle attitudini. E’ più poeta. E’ ambidestro come me. In lui rivedo il mio carattere e mi ci rivedo fisicamente, già da come si muoveva da piccolo. Un po’ come la gente che vedeva in me mio papà. Quello credo che sia assolutamente genetica”: Il Dna buono a Daniel non manca di certo, perché fin da bambino ha dimostrato di essere a suo agio con il pallone tra i piedi, caratterialmente è un ragazzo con i piedi per terra, educato, attento con una famiglia alle spalle, per quanto scomodi possano essere i paragoni finora non ne ha sofferto. Questa sua capacità e facilità di giocare a pallone, ha convinto la famiglia e la società Milan a farlo crescere nelle proprie giovanili, nonostante la pesantezza del suo cognome. Daniel ama molto destreggiarsi nello stretto, giocare in verticale e provare a fare gol anche dai calci piazzati, atleticamente è forte e fisicamente ben strutturato, naturalmente dovrà rinforzarsi ancora nei prossimi anni, ma nella sua categoria vince quasi sempre i duelli corpo a corpo. Può e deve ancora migliorare molto nel gioco aereo, però è forte di carattere e ha le idee molto chiare e sta lavorando per raggiungerli. Lo ha fatto nelle giovanili, dove ogni stagione ha dimostrato di essere uno dei migliori talenti rossoneri. Con l’under 17 ha segnato 13 gol in 28 partite, si è ripetuto lo scorso anno nella primavera con 10 reti, un assist in 26 partite. Partite convincenti che lo hanno portato ad essere convocato nella tournee estiva in USA con la prima squadra, e ad esordire nella prima partita del Milan giocata contro il Bayern sfiorando anche il goal nella partita d’esordio con i grandi. Goal che avrebbe anche potuto segnare contro il Manchester United nella serie di rigori, ma purtroppo è stato proprio il giovane Daniel a sbagliare quello decisivo e dare la vittoria ai reds nell’ultima partita dell’ICC. Ora gli obiettivi sono due, il primo portare il Milan primavera alla promozione dopo l’inopinata retrocessione dello scorso anno, e convincere mister Pioli. Il primo passo è stato fatto perché nell’ultima partita giocata dal Milan a San Siro contro il Napoli, Daniel figurava nella lista dei convocati per la partita. Il ragazzo può coltivare la speranza di esordire a breve in serie A, ma continuando a crescere sotto la guida di Mister Giunti nella primavera. Un passo alla volta graduale per la sua crescita, con vista sull’azzurro, perché Daniel ha deciso di giocare per gli azzurri, anche se in possesso del doppio passaporto, italiano e venezuelano, la mamma infatti è nativa dal paese sudamericano. Ma nella testa del ragazzo c’è posto solo per tre colori, il rosso, il nero e l’azzurro, come suo nonno Cesare, e suo papà Paolo.
Massimo Volpato
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