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Enrico Di Gesù, all’inseguimento di un sogno

di Massimo Volpato





Come consuetudine 'MilanTv' intervista un ragazzo della primavera, nei giorni scorsi è stato il turno di Enrico Di Gesù. Attraverso le sue parole conosciamo il gioiello rossonero che sta emergendo in questo campionato Primavera.


"Mi aspettavo un torneo difficile ed è molto competitivo in tutte le partite. Questo lo rende molto bello e ci serve per crescere perchè sappiamo che ad alti livelli tutte le partite sono difficili ed è molto importante per noi iniziare ad avere una contuinuita già in Primavera"



In questa stagione il ragazzo siciliano ha realizzato due reti entrambe prima dell’interruzione a causa della pandemia. Suo il gol che alla prima giornata di campionato ha dato ai rossoneri la prima vittoria in campionato contro il Cagliari. Enrico è un centrocampista offensivo, molto abile dal punto di vista tecnico e non solo. Quello che balza all’occhio, è la personalità, un aspetto visto la giovane età non proprio da sottovalutare.


"il nostro è un bello spogliatoio. Abbiamo un mix di giovani, ci sono i fuori quota 2001 che si amalgamano bene a noi. Si scherza quando c'è da scherzare e si lavora seriamente quando bisogna lavorare"



Il giovanissimo talento rossonero proviene dagli allievi, ed è un classe 2002, è un centrocampista moderno. Federico Giunti, crede molto in lui, e spesso lo ha schierato titolare come mezzala sinistra e anche da mediano, Di Gesù ha attirato le attenzioni della nazionale under 16 due anni fa dopo le ottime prestazioni fornite nella Sancataldese, squadra siciliana in provincia di Caltanisetta.

Nonostante la netta ascesa tecnica del giovanissimo rossonero, viene anche descritto come dedito al lavoro e ragazzo composto anche fuori dal campo: un connubio che, spesso e volentieri, può portare giovani promesse al successo.


"Sono soddisfatto del mio rendimento, soprattutto della prima parte di stagione. I miei pregi sono la costanza negli allenamenti e il cercare di dare sempre il massimo mentre i difetti che ho, oltre a difetti tecnici e fisici migliorabili, è quello di credere poco in me stesso alcune volte e di abbattermi con pensieri che non esistono"



Ma parlare solamente delle due reti segnate contro Cagliari e Brescia, non rendono giustizia al ragazzo non bastano per rendere l’idea, perché Enrico è molto di più è un mediano di rottura, una mezz’ala di inserimento, mancino naturale. Il ragazzo rossonero alle qualità tecniche abbina tanta corsa, quantità e una tecnica più che discreta. Che mescolate alla sua personalità decisa, ne creano un giocatore moderno e fondamentale nella formazione del piccolo diavolo. Riesce a dare equilibrio alla squadra, grazie alla sua intelligenza tattica in quanto abile sia in fase difensiva, sia in quella offensiva.


"Il massimo si dà a Milanello, così come nell'ultimo campo di periferia. E' chiaro che gli strumenti di Milanello ci danno ci forniscono qualcosa in più rispetto ad altre realtà"


Enrico è un ragazzo umile e serio anche fuori dal campo, anche per l’educazione data dalla sua famiglia di sani principi e con valori ben delineati. Un atleta e un ragazzo che cerca di uniformare al meglio queste due personalità nella maniera più professionale possibile, per provare a raggiungere quel sogno chiamato Serie A.



"Queste due convocazioni sono state inaspettate. All'inizio non ho realizzato, l'ho fatto solo quando mi sono trovato in pullman con tanti campioni. Spero siano le prime di una lunga serie"


Le due convocazioni sono solo il naturale risultato del lavoro e del percorso fatto finora dal ragazzo, una strada intrapresa con costanza e molta assiduità per inseguire il sogno di giocare con i nostri colori in Serie A.

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