Ho visto un Re
- mirandaniele82
- 26 nov 2020
- Tempo di lettura: 2 min

Da bambino disegnavo un campo da calcetto: Stefano in porta, Simone e Claudio in difesa, io a centrocampo, Gabriele e Busta in attacco. Disegnavo le linee di passaggio, i movimenti e quanti tocchi di palla dovevamo fare, poi andavo da mio fratello più grande per fargli vedere se andavano bene, lui giocava negli allievi e ne sapeva molto più di me.
Il mio sogno più grande era quello di vedere arrivare un cross in area, andargli incontro, saltare più in alto dei difensori e fare un gol di testa incrociando la traiettoria sul secondo palo. Non ci sono mai riuscito forse perché madre natura non è stata particolarmente gentile con l’altezza, forse perché io i cross dovevo farli e non riceverli o forse perché…non sono Ibrahimovic.
Domenica sera ho visto confezionare un gol capolavoro, un’azione corale da far vedere nelle scuole calcio. La palla mossa bene a centrocampo da Bennacer, la sponda di Rebic, il cross magnifico di Theo e il colpo di testa di quel ragazzino che ha ancora tanto da dare al calcio. Ho esultato urlando (e con me i miei figli, orgoglio di papà) come non facevo da tempo, ma un gol così mi ha fatto emozionare.
E’ stato bello anche vedere una squadra molto ben organizzata, capace di lottare e di giocare in ripartenza, capace di soffrire e di far male al momento giusto. Ho visto un buon Milan, ho visto una squadra. Una squadra che avanti di 2 gol (bellissimo anche il secondo, la finta che fa Rebic su Manolas e il cross perfetto sono da incorniciare), forse pecca nella gestione del vantaggio ma che è in grado di chiuderla al momento giusto.
Gigio è una garanzia e bisogna trovare finalmente la quadra per il rinnovo, Theo è senza dubbio il miglior terzino del campionato italiano e Calabria di questo passo può diventare il secondo, Kjaer è monumentale e il vero leader difensivo. Bennacer e Kessiè hanno sovrastato Bakayoko e Fabian Ruiz con una prepotenza quasi imbarazzante e Rebic ha solo bisogno di ritrovare la forma giusta. E poi c’è Hauge, che forse non è un fenomeno ma il suo gol mi ha fatto capire che è entrato concentrato sulla partita (salta Manolas allo stesso modo di Rebic) e che continuando a crescere così potrà togliersi molte soddisfazioni.
Purtroppo ci sono anche delle note negative. La più dolorosa, a mio avviso, viene da Romagnoli, dal suo rientro sta faticando molto ma Kjaer e gli stadi vuoti lo aiuteranno a ritrovare la giusta condizione. Calhanoglu e Saelemaekers, forse si sono imbattuti in una domenica storta ma
fino ad ora stanno contribuendo alla grande a questo inizio di campionato molto soddisfacente.
Di Ibra non ho voglia di parlarne, mi da quasi fastidio quanto sia forte, forse è più forte e ci piace di più adesso di 10 anni fa, fatto sta che per questo Milan così giovane è fondamentale in campo ma lo è stato anche da fuori dopo l’infortunio (affiancando il “vincente” Bonera). Qualcuno parla di IBRADIPENDENZA, credo sia la cosa più sciocca, e continua a dire:”…eh ma senza Ibra chissà dove eravate…” come se avere IL giocatore in rosa fosse frutto del caso.
Che poi, quelli che gridano alla dipendenza da Zlatan, sono quelli che a 17 anni di distanza ci ammorbano ancora con: “…eh…ma se c’era Nedved…”.
Daniele
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