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Il Paperino rossonero

Di Jonata Angioli



150 presenze, 63 reti e 18 assist: con questo score Alexandre Pato, all’epoca 23enne e con tante assenze per infortunio alle spalle, saluta il Milan, chiude un esperienza che lo ha visto protagonista di un esaltante parabola ascendente (gol a grappoli fin dall’esordio contro il Napoli, reti da sogno al Santiago Bernabeu e al Camp Nou di Barcellona, reti a San Siro e negli stadi d’Italia come quello all’Olimpico di Roma quando bruciò il difensore giallorosso Mexes per poi segnare dopo una cavalcata di oltre 30 metri palla al piede).

La parabola di Pato tocca il picco massimo nella stagione 2010/2011, stagione del 18esimo Scudetto del Milan, per poi iniziare, con una serie di infortuni prevalentemente muscolari (accompagnati dal discusso fidanzamento con Barbara, figlia del Presidente Silvio Berlusconi), una fase calante fatta più di colpi fuori dal campo che dentro al rettangolo verde, fino alla cessione nella sessione di mercato invernale della stagione 2012/2013.

Il Papero fu ceduto da Galliani già a gennaio 2012 al PSG di Leonardo, cessione funzionale a far posto all’argentino Carlos Tevez, ma il Presidente Berlusconi blocca tutto. Tevez va alla Juventus la stagione successiva. Non avremo mai la controprova ma secondo molti, con l’argentino al posto del Papero, il Milan avrebbe vinto lo Scudetto 2011/2012, e avrebbe potuto continuare il suo ciclo vincente.

Ripercorriamo la storia rossonera di questo attaccante tanto eccezionale quanto sfortunato, e colpevole di non essere riuscito a fare il salto di qualità che era certamente nelle sue potenzialità.

Nell’estate del 2007, il Milan, Campione d’Europa in carica, si regala un attaccante giovanissimo e estremamente intrigante: il brasiliano Alexandre Pato.

Dopo Kakà, ecco che Leonardo, molto autorevole dirigente di allora, ed ex calciatore rossonero, tira fuori un altro grande talento per il Milan. Da notare che Pato rifiuta il Real Madrid per vestire rossonero che pagano la cifra record per un calciatore minorenne di ben 22 milioni di euro.

Il Papero (così è soprannominato perché viene da Pato Branco, che tradotto è Papero Bianco), si allena a Milanello fino al 31 dicembre 2007 senza poter esordire in prima squadra, dato che compie 18 anni il 2 settembre, e in quanto minorenne proveniente dall’estero non può essere tesserato da subito.

L’attesa è grande, i tanti video visti su di lui sommati all’entusiasmo generato dalla conquista della settima Champions League del Milan, e successivamente della Supercoppa Europea e Mondiale per Club, fanno sognare tutti i tifosi del Diavolo.

È il 13 gennaio 2008 quando a San Siro Milano arriva il Napoli: al suo esordio Pato segna (anche con l’International, sua squadra brasiliana segnò all’esordio), il Milan travolge 5-2 il Napoli trascinato dal famoso Ka – Pa – Ro, il trio brasiliano delle meraviglie: Kakà, Ronaldo (Il Fenomeno) e appunto Pato, già star all’esordio.

Segna con una continuità impressionante, e un’apparente semplicità disarmante: è completo, destro e sinistro non fa differenza, è veloce, ha un gran dribbling, è il prototipo perfetto dell’attaccante moderno, i tifosi sognano.

Nella sua mezza stagione d’esordio in 18 partite realizza 9 reti condite da 2 assist.

La consacrazione è immediata, nella seconda stagione in rossonero viene raggiunto da Ronaldinho, colpo ad effetto del Milan che porta a Milano uno dei calciatori più spettacolari di sempre, un giocoliere. 36 partite, 15 reti e 6 assist il bottino in Serie A per il Papero, che fa anche 3 reti in 6 partite di Europa League.

La stagione 2009/2010 pur segnata da qualche infortunio, lo consolida nell’Elite dei migliori attaccanti d’Europa: in campionato 23 presenze, 12 reti e 1 assist. In Champions League 7 presenze e 2 reti, entrambe segnate al Santiago Bernabeu nella vittoria 3-2 dei nostri contro il Real Madrid.

Arriva la stagione dello Scudetto che vede Pato decisivo in tante partite. In campionato si dividono i gol fra bombber… 14 reti lui, 14 Ibrahimovic e 14 Robinho, oltre alle reti di Boateng vera rivelazione della stagione rossonera.

Gioca poco segna tantissimo, ha medie davvero eccezionali: quanti calciatori vi vengono in mente capaci di realizzare 63 reti in maglia rossonera all’età di 23 anni?

Stagione 2011/2012. Nonostante sia tremendamente letale sotto rete, i problemi fisici iniziano a farsi pesare sempre più, Allegri gli preferisce Robinho e Cassano, a gennaio l’AD Adriano Galliani con una triangolazione delle sue cede Pato al PSG e contestualmente acquista Carlos Tevez dal Manchester City… tutto fatto ma il Presidente blocca tutto, Pato resta, Tevez non arriva, sliding doors…

La stagione finisce con uno Scudetto buttato dal Milan, Pato in campionato gioca 11 partite realizzando 1 rete. Il Papero in stagione riesce tuttavia a ritagliarsi un momento di gloria meravigliosa: il 13 settembre 2011 al Camp Nou di Barcellona il suo Milan affronta i padroni di casa, Pato dopo appena 24 secondi di gioco realizza una rete memorabile bruciando tutta la difesa del Barcellona con uno scatto iniziato a centrocampo e ultimato con un rasoterra che fulmina il portiere blaugrana Victor Valdes. La partita finisce 2-2 ma per Pato è una serata magica.

Con 1 Scudetto e 1 Supercoppa Italiana si chiude l’esperienza rossonera nel gennaio del 2013, quando questa volta è Pato a chiedere la cessione al Milan, torna in Brasile, questa volta al Corinthians.

Dal Ka-Pa-Ro al ritorno in Brasile, il triste addio di una promessa mantenuta a metà, forse meno. Pato ha vestito la maglia del Milan 150 volte (63 reti e 18 assist), affiancando compagni meravigliosi (Ronaldinho, Kakà, Seedorf, Ibrahimovic, Pirlo, Ronaldo, Maldini, Thiago Silva, Nesta e altri ancora) molti dei quali brasiliani come lui. Si è divertito ed ha divertito, ha fatto sognare e poi ha deluso, ha vissuto tantissime emozioni.

I numeri individuali, le giocate meravigliose, lasciano di lui un ricordo meraviglioso, offuscato dalle ultime due stagioni quando l’impressione è che abbiamo perso un potenziale campionissimo.

Talento precoce a 16 anni, l’esplosione nel grande calcio con la maglia del Milan, il ritorno in Brasile e il girovagare tra Spagna (Villareal), Inghilterra (Chelsea) e Cina senza lasciar traccia.

Con la Nazionale brasiliana 27 partite e 10 reti, partecipa alla vittoria del Brasile alla Confederations Cup in Sudafrica nel 2009. Da notare anche le 12 partite e 8 reti con il Brasile Under 20 col quale vincerà il Campionato Sudamericano Under 20 nel 2007.

“La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l'opportunità.” È probabile che Pato non abbia sfruttato questa combinazione.

Be happy my friends!

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