L’archivio del derby di Milano costituisce un patrimonio storico calcistico unico, ricco di partire memorabili e campioni leggendari. In questo mare magnum di ricordi facciamo rotolare oggi il nostro speciale pallone sino al lontano novembre 1993, in una stracittadina dal valore simbolico molto importante.
Dopo il recente dominio rossonero (due scudetti consecutivi e una finale di Champions League), la stagione 1993-94 secondo molti dovrebbe essere quella del cambio al vertice. Il MIlan ha infatti perso l’anima olandese dopo le partenze di Rijkaard (Ajax), Gullit (polemico trasferimento alla Sampdoria) e a seguito dei problemi fisici di Van Basten (non sarebbe purtroppo mai più sceso in campo). I nuovi acquisti poi non sembrano all’altezza eccetto forse il solo Panucci, emergente terzino del Genoa.
Tessera Fossa dei Leoni 1993-94
Ai nastri di partenza proprio l’Inter si presenta come la squadra favorita, sulla scia del travolgente finale del campionato scorso e grazie all’acquisto della stella del momento, Dennis Bergkamp che con l’uruguaiano Ruben Sosa forma una coppia d’attacco di livello mondiale.
Il pre partita è caratterizzato da grandi polemiche in seguito alla controversa sconfitta dei rossoneri a Genova della settimana prima dove succede davvero di tutto. Chiudiamo in vantaggio per 2-0 il primo tempo ma la Samp compie una epica rimonta nella ripresa segnando 3 gol, sebbene tutti irregolari. La rete di Gullit inoltre avvelena ancor di più l’ambiente per la smodata esultanza dell’olandese. Pur comprendendo la trance agonistica e la voglia di rivalsa nei confronti della società,che a suo dire lo aveva scaricato, manca di rispetto infatti a tutti i tifosi che tanto amore gli hanno sempre dimostrato.
Il Milan perde la testa della classifica dopo più due anni e la sfida con i Cugini secondo i Soloni del pronostico dovrebbe risultare decisiva e allontanarci ancor di più dalla corsa scudetto.
Si gioca in casa dell’Inter, lo stadio conseguentemente è quasi tutto nerazzurro.
Ho sempre preferito il derby in trasferta; essere in minoranza rendeva tutti ancor più coesi e il ruggito della Sud più maestoso. La coreografia è a dir poco pungente: sfondo rosso realizzato con cartoncini rossi e un grande striscione recante una scritta in dialetto milanese: “ve sceppom el cuu” (non credo sia necessaria la traduzione).
La Curva Sud
In realtà in campo la tanto attesa supremazia dell’Inter non si vede. Il Milan dopo una mezz’ora di buon calcio passa infatti meritatamente in vantaggio con un colpo di testa di Panucci. L’unica nota stonata è l’infortunio al ginocchio di Zvone Boban ma ancora una volta la società dimostra la sua forza con l’immediato acquisto di Marcel Desailly, che si rivelerà uno dei protagonisti della stagione.
Esordio di Marcel Desailly al Tardini di Parma
Jean Pierre Papin raddoppia in apertura di ripresa. Si dovrà soffrire comunque molto per portare a casa la vittoria (dopo il rigore di Bergkamp soprattutto un pallonetto di Jonk a lambire il palo è da infarto) Sebbene con un po’ di fatica arriva però una meritatissima vittoria che, abbinata all’’inopinata sconfitta della Samp in casa con il Cagliari, lancia il Milan nuovamente in vetta.
La Gazzetta del giorno successivo
Dal punto di vista psicologico è la chiave di volta dell’annata, un successo che lancia i ragazzi verso il terzo scudetto consecutivo. È certamente un Milan meno spettacolare ma cinico e spietato che basa i suoi successi sulla solidità difensiva (Sebastiano Rossi stabilisce il record di imbattibilita’ con 929 minuti senza subire reti) e sui gol di un sempre decisivo Daniele Massaro. Sarà proprio lui a segnare una doppietta anche nella partita più importante che chiude la stagione nei migliori dei modi, la finale di Champions League contro il Barcellona.
Atene 18 maggio 1994: semplicemente la partita del secolo.
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