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  • mirandaniele82

L’incudine e il martello

di Daniele





Quando nasci nel Lazio le opzioni di tifo sono 2, o Roma o Lazio. Se poi nel Lazio nasci nelle zone della bonifica della palude pontina fatta da veneti e ferraresi le opzioni si estendono a Juve, Inter e Milan. Nel mio paese ci sono Juventus club, Inter club, Lazio club e persino uno SPAL club, ecco io h scelto di essere del Milan ma non per essere anticonformista, semplicemente sono tifoso del Milan perché i tre olandesi mi hanno stregato, e il mio idolo Massaro ha fatto il resto.

Tra i miei amici i rossoneri si contano sulle dita di una mano e dunque sono molto abituato a sfottò e prese in giro e da queste parti c’è un detto popolare che dice “se sei martello batti i colpi, ma se sei incudine li subisci”. Era da tanto che non mi toccava essere martello e, sinceramente, il ruolo mi piaceva parecchio. Il girone d’andata chiuso in testa alla classifica, il derby vinto il gioco spettacolare facevano di me un tifoso gongolante. Poi dopo il derby di ritorno tutto è cambiato, squadra in caduta libera, prestazioni scure e sconfitte imbarazzanti mi hanno fatto passare da martello ad incudine.

Noi tifosi del Milan siamo incudine da parecchio, troppo tempo. E purtroppo ce ne stiamo abituando. Ci stiamo abituando che sia normale dover ingaggiare giovani di belle speranze ma che le speranze non le trasformano mai in realtà, ci stiamo abituando a vedere in rossonero vecchi campioni onerosi che la grande mano te la danno ma che non possono essere continui a 40 anni o che vengono da anni di inattività dopo aver giocato in Qatar. Ci stiamo abituando che sia normale subire torti arbitrali senza alzare la voce nemmeno un po', argomento nel quale anche le pulci hanno la tosse, ci stiamo abituando alla mediocrità.

Quest’anno questa squadra ci ha fatto vedere buone cose e giocatori che meritano la riconferma, abbiamo visto Tomori venire dal Chelsea ed imporsi di gran carriera, Kjaer dominare su quasi tutti gli attaccanti avversari. Il Presidente Kessié spadroneggiare e farsi carico di un centrocampo falcidiato da infortuni e dimostrarci una immensa freddezza dal dischetto, Donnarumma farsi spazio tra i più grandi portieri d’Europa a suon di miracoli. Ma il rovescio della medaglia ci dice anche che stiamo aspettando da 5 anni Calhanoglu che dopo averci illuso lo scorso girone di ritorno è tornato su livelli molto bassi, ci dice che Leao scende in campo più per fare un favore a Pioli che per dimostrare di essere un ragazzo di talento, ci dice che purtroppo la mentalità di chi viene a Milan è cambiata, anni fa giocare al Milan era un obiettivo e motivo di vanto, ora è una tappa di passaggio.

Il pareggio contro il Cagliari di domenica sera è per me il punto più basso raggiunto quest’anno, non solo per il traguardo Champions ancora da raggiungere, e da giocarsi a Bergamo nello stadio che ci ha dato la sconfitta più umiliante, ma soprattutto per l’atteggiamento visto in campo. Ero convinto, prima del fischio di inizio, che i nostri entrassero in campo a spron battuto per mettere da subito in chiaro chi aveva voglia di andare in Champions, magari favoriti anche dai festeggiamenti Sardi in Hotel, chi quel posto l’aveva meritato sul campo. Avevo già immaginato di dire a mio figlio Francesco che il Milan era tornato nel calcio che conta. Ed invece ho visto entrare in campo una squadra confusa e senza idee, senza voglia di fare i solchi sul terreno per cercare la via del gol, ho visto una partita nel quale il portiere isolano è tornato a casa pulito mentre il nostro ha dovuto compiere 2 miracoli. Ieri purtroppo ho visto in difficoltà anche l’allenatore con scelte confuse e poco mirate, l’ingresso dell’unica punta vera in rosa all’88esimo è un mistero. Pioli è stato un ottimo condottiero nel girone d’andata ma essere troppo “on fire” l’ha fatto scottare e raccogliere solamente 30 punti in casa è un po' troppo poco.

Sì lo so, sto scrivendo dopo una brutta delusione e oggi vedo tutto nero, ma sono pronto lunedì a riscrivere il finale di questa stagione, a tornare a vedere tutto rossonero, a girare fiero nelle strade del mio paese e a tornare quel martello che tutti hanno sempre invidiato.

FORZA MILAN


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