di LM
94 giorni dopo. Da quel 10 marzo. Tre mesi dopo il lockdown nazionale che, inevitabilmente, ha cambiato il nostro paese, il calcio e l’Italia ripartono. Meglio dire: provano a ripartire. Si ricomincia dalla Coppa Italia. Si ricomincia da Juventus-Milan, ritorno della semifinale. Il 12 giugno, nell’Allianz Stadium a porte chiuse, le due squadre aprono la Fase 2 del nostro calcio.
All’andata finì 1-1, con un controverso rigore fischiato nel finale. Ai rossoneri mancano Theo, Ibrahimovic e Castillejo.
Il Milan parte male: subisce presto il gioco dei bianconeri e, dopo pochi minuti, dà il via al valzer delle ingenuità. Al 14’ Conti tocca col braccio in area, Orsato va al VAR e sentenzia: rigore per la Juve. Donnarumma è super e para il rigore a Ronaldo, sfoggiando un intervento incredibile. Nella stessa azione, il Milan prova ad innescare una ripartenza. Pallone lanciato in avanti, troppo lungo per Rebic che, nel tentativo di agganciare la sfera, colpisce duramente Danilo con la gamba altissima. Orsato non ha dubbi: rosso diretto per l’ex Eintracht. Milan in 10, dopo appena 16 minuti. La partita, già complicata, diventa un’impresa. Il Diavolo, nonostante tutto, prova a costruire delle azioni offensive, principalmente con Çalhanoglu e Bonaventura. La Juve però gestisce il risultato. La partita termina 0-0, il Milan viene eliminato.
Dieci giorni dopo, riparte anche il campionato. Il Milan ha un solo obiettivo: conquistare un pass per l’Europa League, dopo aver nuovamente fallito l’accesso alla Champions, dati i 15 punti di distacco dal quarto posto. I rossoneri ripartono da Lecce, contro il primo avversario di Pioli al Milan. Non c’è Ibrahimovic, out per infortunio. Il Diavolo domina e, verosimilmente, vince per 4-1. Una grande ripartenza, specialmente dopo la delusione in Coppa Italia. Vanno a segno Castillejo, Bonaventura, Rebic e Leao.
Dopo il Lecce, i rossoneri ospitano la Roma. Gli uomini di Fonseca, avanti ben nove punti, sono avversari diretti per l’Europa League. Il Diavolo vince ancora: a 15 dalla fine, è ancora decisivo Ante Rebic, sempre più protagonista del Milan di Pioli. Chiude la partita Çalhanoglu, su calcio di rigore. Finisce 2-0. Il Milan sembra aver imboccato la via giusta, prima di “perdersi” nuovamente.
Nel match successivo, infatti, i rossoneri incappano in un pareggio a Ferrara. 2-2 contro la Spal, ad un passo dalla retrocessione. Il Diavolo, addirittura, si trova sotto di due gol al 30’ e, nonostante l’espulsione di D’Alessandro, trova il pari solo nei minuti finali. All’80’ Leao accorcia, al 93’ Vicari se la butta in porta da solo, regalando al Milan un punto insperato. Tornano i malumori e, contestualmente, le voci attorno al club parlano di nuova rivoluzione: Gazidis e Gordon Singer hanno scelto Ralf Rangnick, sia come allenatore che come DS. Sembra pronto a lasciare Maldini, seguendo l’addio di Boban. Ibra molto probabilmente non rinnoverà. Nuovo anno zero all'orizzonte.
Il tecnico Pioli, però, cerca di distanziare le voci dalla squadra. Il gruppo sembra con lui e, sul campo, le prestazioni crescono a dismisura. Il Milan è chiamato ad affrontare, nell’arco di otto giorni, Lazio, Juventus e Napoli. I rossoneri sorprendono tutti: due vittorie ed un pareggio. Lazio e Juve sconfitte, rispettivamente 3-0 e 4-2. 2-2 a Napoli, contro l’ex Gattuso, fresco vincitore della Coppa Italia.
Il Diavolo torna a giocare da grande squadra. Il gruppo sembra più che mai coeso, infatti, arrivano altre due vittorie, contro Parma e Bologna(3-1 e 5-1, ndr).
La sera del 21 luglio, pochi minuti prima di Sassuolo-Milan, arriva la bomba dalla Germania: “È saltato l’approdo di Rangnick al Milan”. I rossoneri vincono 2-1 e, alla fine del match, il club annuncia: “Avanti con Pioli, rinnovo fino al 2022”.
Colpo di scena che, inevitabilmente, lascia tutti basiti. Il tecnico di Parma, dopo tanti dolori, ottiene un grande riscatto, dal campo e dal destino. Meritato, indiscutibilmente. Il Milan chiude in bellezza, ottenendo 2 vittorie e 1 pareggio: sconfitte Sampdoria e Cagliari(4-1 e 3-0, ndr). 1-1 interno contro l’Atalanta.
L’ambiente ritrova serenità e fiducia, come non accadeva da tempo.
Il campionato termina con il Milan al sesto posto. Obiettivo semi raggiunto: sarà Europa League, però dai preliminari.
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