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LAZIO-MILAN 0-1 (1995-96)

  • Immagine del redattore: fabrizio.perotta
    fabrizio.perotta
  • 23 apr 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Roma si prepara a festeggiare il Natale nell’anno del Signore 1995 mentre un rito pagano, ma altrettanto sentito, si celebra allo stadio Olimpico. Il calendario prevede Lazio-Milan, big match di giornata.

L’ anno precedente un Diavolo un po’ in disarmo e con la mente alla Champions (sfuggita poi in una sfortunata finale a Vienna contro l’Ajax) subì una dura lezione, perdendo addirittura per 4 reti a 0. La voglia di rivincita è pertanto fisiologica ma soprattutto contano i tre punti per una classifica che al vertice è quanto mai congestionata. Sono infatti gli anni delle cosiddette “sette sorelle” e la Serie A è indiscutibilmente il campionato più bello del mondo.

Classica trasferta nella capitale: treno speciale da Garibaldi sino a Roma Tiburtina, lungo trasferimento in autobus e settore ospiti stracolmo grazie alla massiccia presenza di tifosi milanisti del centro sud. Nessun problema con la tifoseria di casa da segnalare salvo qualche sporadico, e reciproco, lancio di oggetti.



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Biglietto stadio



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Curva Sud all’Olimpico


In campo ci si prepara invece a una partita quanto mai spettacolare. La Lazio schiera infatti il classico tridente offensivo zemaniano mentre il Milan presenta un attacco da sogno con Weah prima punta supportato dal genio Savicevic e da Roberto Baggio.


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Ingresso in campo


George Weah, chiamato all’impossibile compito di sostituire Van Basten, sta disputando una stagione straordinaria. Proprio In questo stadio, solo pochi mesi prima, conquistava tra l’altro i tifosi rossoneri con una doppietta tanto importante quanto pregevole.

L’inizio non tradisce le attese. Giocate da manuale del calcio ma diverse occasioni sprecate per imprecisione, sfortuna e rocambolesche parate dell’istrionico portiere Mancini. Pupillo di Zeman, Franco scomparirà prematuramente a soli 43 anni e qui mi piace ricordarlo come protagonista del calcio di quegli anni.

Si va all’intervallo con grandi rimpianti, che crescono ancor di più nella ripresa quando il ritmo scende e l’incontro volge al termine a reti bianche, il più impronosticabile dei risultati.

Il gol invece arriva proprio a una manciata di secondi dal novantesimo. George Weah in azione solitaria dalla tre quarti buca l’intera difesa laziale battendo Mancini con un esterno destro di rara bellezza. Olimpico gelato e spicchio rossonero che impazzisce. Una vittoria meritata, fondamentale nella corsa scudetto.


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Il gol di Weah

Viaggio di ritorno tranquillo e arrivo a Milano verso l’una di notte. La giornata si chiude con il canonico passaggio in Corso Buenos Aires per acquistare la Gazza fresca di stampa nelle edicole notturne.

Anni 90: una ordinaria domenica in trasferta nella capitale.

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