di Gabriele Trombetta
Uno dei temi di natura tattica che più interessa in casa Milan è legata agli esterni offensivi, le ali d'attacco del 4-2-3-1 disegnato da Stefano Pioli.
Ante Rebic, Rafael Leao, Alexis Saelemaekers, Samu Castillejo e Jens Petter Hauge: questo il comparto dei giocatori rossoneri che possono occupare le due posizioni esterne del tridente di trequartisti alle spalle del centravanti.
Una premessa è doverosa: nell'arco della stagione, Pioli ha spesso dovuto far fronte a scelte obbligate viste le molteplici indisponibilità e non ha quindi quasi mai avuto dubbi di formazione, come invece avvenuto nel derby.
Castillejo e Hauge, per motivi diversi, partono indietro nelle gerarchie del mister e quindi l'analisi si restringe sugli altri tre
esterni offensivi della rosa.
La coesistenza tra Leao e Rebic è possibile e il Milan può trarne vantaggio, oppure Saelemaekers garantisce l'equilibrio giusto di cui la squadra non si può privare?
L'idea di vedere insieme i primi due suscita curiosità , perché si sa, le soluzioni più offensive creano sempre entusiasmo, ma occorre analizzare con razionalità questa possibile situazione.
Nel sistema di gioco proposto da Pioli, sulla sinistra è sempre stato schierato un attaccante (Rebic o Leao), mentre sulla destra un giocatore di contenimento in grado di poter aiutare maggiormente la difesa (Saelemaekers o Castillejo), al fine di garantire il giusto equilibrio alla squadra.
Rafael Leao certamente ha mostrato di essere un giocatore veloce, estroso e forte nell'uno contro uno, abilità fondamentali per la conquista della superiorità numerica; d'altra parte fatica a rendersi utile in modo costante nella fase difensiva e i compiti di ripiegamento utili alla squadra faticherebbe enormemente a garantirli.
Ante Rebic invece potrebbe adattarsi meglio al ruolo ricoperto da Saelemaekers, in quanto ha sempre dimostrato di essere un giocatore "operaio", che potrebbe ben comportarsi in termini di lavoro difensivo e kilometri percorsi.
Leao largo a sinistra, sarebbe messo nelle condizioni di poter puntare l'uomo, dialogare con Ibrahimovic, Calhanoglu e Theo Hernandez e sviluppare lo stesso gioco che ha portato alla sua importante crescita. A Rebic, schierato sul versante opposto, verrebbe richiesto un lavoro dispendioso in fase difensiva che però rientra nelle sue corde, ma potrebbe risultare produttivo anche a livello offensivo.
Infatti il Milan sviluppa una grande mole di gioco sul settore sinistro: Theo Hernandez è certamente un valore aggiunto a livello offensivo e si unirebbe alla classe di Leao andando a formare un binario tutto tecnica e velocità . Rebic potrebbe sfruttare una grande quantità di palloni sfornati da sinistra per chiudere le azioni sul secondo palo, mettendo in mostra la sua qualità nel riempire l'area di rigore e poter essere decisivo in zona gol. Ante ha meno bisogno rispetto a Rafael di dover giocare a piede invertito (quindi di partire a sinistra essendo di piede destro), in quanto a livello tecnico fatica proprio quando si accentra e trova traffico, dove si può invece esaltare Leao.
Coesistenza Leao-Rebic sugli esterni? Potrebbe essere un grande sì, a patto che effettivamente il croato riesca a garantire prestazioni importanti sulla fascia destra, soprattutto a livello di contenimento.
Non bisogna comunque assolutamente dimenticare Saelemaekers, giocatore giovane e che ha già dimostrato di poter essere all'altezza del Milan. Il belga ultimamente appare però appannato e la soluzione Rebic insieme a Leao, e non alternativa, potrebbe riscoprirsi davvero piacevole.