MILAN : DA COSA RIPARTIRE PER QUESTE 4 FINALI

Di Gabriele Trombetta

Testa al campo. Questo il diktat da qui ad Atalanta-Milan, al termine del quale si conoscerà il destino tra Champions League o, nuovamente, Europa League.

Il comunicato del club è chiaro e va in questa direzione, anche se filtrano rumors circa una possibile spaccatura interna tra Ibrahimovic e altri compagni.

Dopo la situazione Donnarumma-ultras l'auspicio è che in una delle settimane più importanti dell'anno si possa pensare solo e soltanto a Juventus-Milan.

Ma su cosa insistere per spingere sull'acceleratore in questo decisivo rush finale? Per parole di Pioli, il Milan non può prescindere da spirito, ritmo e qualità di gioco. In sostanza occorre

presentare una squadra brillante dal punto di vista fisico e libera dal punto di vista mentale.

Missione non semplice, ma andata a buon fine nell'ultimo match contro il Benevento. Il funzionamento della squadra passa dai tre centrocampisti, disposti da sistema con il vertice

alto: Kessié-Bennacer-Calhanoglu.

Su quest'ultimo Pioli ha da sempre incebtrato il suo gioco e il calo del turco nel girone di ritorno è uno dei fattori determinanti sul calo di rendimento della squadra. Lasciando dunque

da parte polemiche e questioni legate al suo rinnovo, bisogna sperare che Calhanoglu nelle ultime 4 partite sia nella miglior versione di sé stesso.

Inoltre davanti il Milan si deve aggrappare a Zlatan Ibrahimovic. Intanto è necessario che il

giocatore sia disponibile per tutte le ultime 4 partite, sperando che voglia rispondere sul campo a tutte le vicende in cui si è reso protagonista. Ibra trascinatore, come sempre stato

dal suo arrivo, non distruttore proprio ora sul punto cruciale.

Theo, Leao, Rebic e Saelemaekers dovranno assolutamente incidere, regalando qualche spunto e possibilmente qualche giocata decisiva perché ora come non mai è fondamentale che chi quest'anno ha fornito prestazioni altalenanti, regali ai tifosi, al club e a tutto il mondo

Milan il meglio delle proprie possibilità.