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MANCHESTER UNITED - MILAN 0-1 Champions League 2004-05

di Fabrizionl Perotta


Old Trafford: The Theatre of Dreams

L’urna di Nyon ci regala il biglietto di ritorno al Teatro dei Sogni, dove meno di due anni prima, nella finale contro la Juventus, l’onirico divenne realtà.

Trasferta affascinante e partecipazione di massa, la sola Curva infatti organizza quattro voli charter.

Biglietto stadio


Manchester è la tipica città del Nord Inghilterra. Perno nel 800 della rivoluzione industriale, deve la sua fortuna alle numerose imprese tessili ma non offre certo attrattive particolari. Scrive John King in ‘Fedeli alla Tribù’, uno dei primi libri dedicati al fenomeno hooligans, che “vivere a Londra ti vizia, qui su è tutto un mondo diverso, un mondo primitivo, pieno di gente primitiva”.

Fa freddo e nevica. Si passa quindi la giornata nei vari pub sino all’ora del ritrovo per andare allo stadio in corteo.

In realtà è proprio questa l’unica e vera attrattiva di Manchester: l’Old Trafford, il sacrario dove si sono celebrati i grandi trionfi e a cui si deve la fama planetaria dei Red Devils.

Le lusinghe al marketing hanno portato alla costruzione di un enorme shopping store

ma di particolare suggestione rimane il “The Munich Clock”, orologio fermo alle 3.04 del 6 febbraio 1958. È questo Il ricordo perenne e doloroso del momento in cui la storia dei Busby Babes si interruppe bruscamente.


The Munich Clock


Di ritorno dalla trasferta di Belgrado, un terribile schianto nello scalo all’aeroporto di Monaco di Baviera e la storia dello United da quel momento in poi non sarebbe stata più la stessa.

I “Ragazzi di Busby” erano un gruppo di giovanissimi e talentuosi ragazzi dello che, sotto la guida del grande Matt, poco più che ventenni avevano già conquistato due campionati.

Tra i sopravvissuti, Bobby Charlton, pallone d’oro nel 1966 e tuttora considerato uno dei più forti calciatori inglesi di sempre. Proprio intorno a lui, il redivivo Busby, nonostante avesse per ben due volte ricevuto in ospedale l’estrema unzione, ricostruirà la squadra, facendone un simbolo. Esattamente 10 anni dopo arriverà finalmente la tanto agognata Coppa dei Campioni nel ricordo dei compagni scomparsi. Tutto ciò grazie anche a un altro giovane, una delle stelle più luminose del football europeo, per raccontare le gesta del quale non basterebbe un libro: semplicemente George Best.

Siamo posizionati nell’East Stand, la curva opposta a quella della finale contro la Juve. Visuale perfetta e all’entrata in campo delle squadre il colpo d’occhio è davvero magnifico.


Fossa all’Old Trafford

È un Milan autorevole che fin dall’inizio si dimostra padrone del campo. Anche lo United, in vero, è pericoloso ma sono per lo più episodi sporadici e in contropiede.

Tra vari ribaltamenti di fronte il risultato rimane comunque a teti bianche. Il peggiore dei buoni risultati, come si sente spesso dire.

A una manciata di minuti dal termine arriva invece il meritato premio per una prestazione maiuscola. Tiro non irresistibile di Seedorf, incertezza di Carroll e Crespo non perdona. È il gol vittoria.

L’ Argentino si ripeterà nella partita di ritorno segnando una spettacolare rete di testa. A San Siro si avrà anche l’occasione di ‘incontrare’ da vicino la Red Army del Manchester, una delle firm più numerose d’Inghilterra, dimostrando di “meritare la qualificazione” anche fuori dal campo.

Il Milan scrive così una nuova pagina gloriosa della sua lunga storia, nell’attesa di giocare, e vincere, un altro derby europeo. Ancora una volta i sogni vengono tramutati in realtà.

Old Trafford: the Theatre of Dreams.








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