Chiamata al riscatto per il Milan, dopo la bruciante eliminazione in Coppa Italia contro la Juventus, i rossoneri vincono con un roboante 4-1 a Lecce grazie ai gol di Castillejo, Bonaventura, Rebic e Leao.
Il primo tempo comincia con i rossoneri in pressing alto nei confronti del Lecce; al quarto d’ora di gioco arriva la prima vera occasione per il Milan: sugli sviluppi di un corner Bonaventura trova una buona deviazione su cui è bravo l’ex Gabriel a respingere. Appena due minuti dopo una ripartenza del Milan propizia un tiro non irresistibile di destro da parte di Castillejo, su cui si fa trovare nuovamente attento il portiere dei salentini; nei minuti successivi ci provano anche Kessiè e Theo Hernandez ma senza trovare il gol. Al 26’ si sblocca il match: Çalhanoglu si libera e riceve palla sulla destra, poi è bravo a servire in mezzo Castillejo che ringrazia e appoggia alle spalle di Gabriel; il Milan prova a gestire il possesso palla, provando nuovamente a colpire il Lecce, tuttavia, gli uomini di Liverani reagiscono e trovano addirittura il gol al 36’ grazie a Meccariello che, su un buon cross di Saponara, insacca alle spalle di Donnarumma ma l'assistente ferma tutto e segnala un fuorigioco millimetrico poi confermato dal Var. Al 40’ minuto Kjaer è costretto ad abbandonare il campo, a seguito di uno scontro con Lapadula accaduto nei minuti precedenti, stessa sorte anche per l’ex numero 9 rossonero che viene sostituito nell’intervallo da Babacar.
Il secondo tempo comincia nello stesso modo in cui era terminato il primo: il Lecce prova a recuperare lo svantaggio e attacca i rossoneri, anche con un po’ di nervosismo come testimonia il cartellino giallo per Lucioni al 48’ per un intervento ruvido su Rebic. Al 51’ grande occasione per il neo-entrato Babacar: Saponara effettua un buon cross dalla sinistra ma il ghanese non è perfetto nella deviazione sprecando una buona chance. Al 53’nuova svolta del match: Petriccione effettua un lancio lungo per Babacar che si scontra con Gabbia in area da rigore, Valeri fischia il penalty destando non poche perplessità, Mancosu dal dischetto non sbaglia e riporta il match in parità. L’1-1 dura appena un minuto: Çalhanoglu tira dal limite, questa volta Gabriel non è perfetto sulla respinta e Bonaventura può insaccare riportando avanti il Diavolo. Appena due minuti dopo i rossoneri dilagano: su un’azione da corner per il Lecce, Çalhanoglu lancia in contropiede Ante Rebic che si fa tutto il campo e segna il gol del 3-1, riscattandosi dopo la malcapitata espulsione della semifinale di Coppa Italia contro la Juventus. 3 gol in 5 minuti e la partita si stabilizza su ritmi più contenuti, al 63’ Gabbia si fa ammonire per un pestone ai danni di Babacar; al 68’ il mister Pioli effettua un doppio cambio: entrano Rafael Leao e Alexis Saelemaekers rispettivamente al posto di Rebic e Castillejo. Il portoghese segna il gol del 4-1 appena quattro minuti dopo il suo ingresso: cross dalla destra di Conti, anticipo secco su Lucioni, gran colpo di testa e palla alle spalle di Gabriel. Il quarto gol spezza le gambe al Lecce che, di fatto, prova timidamente ad infastidire un Milan in pieno controllo del match. Nei minuti finali Pioli concede spazio anche a Biglia e Paquetà che sostituiscono Kessiè e Bonaventura; cambia qualcosa anche Liverani inserendo Shakov al posto di Mancosu e Vera al posto di Saponara. Il match non ha più nulla da dire e si attende solo il triplice fischio di Valeri.
Il Milan trova dunque un’ottima prestazione e, soprattutto, la reazione che chiedeva Pioli. Il Diavolo vince per 4-1 allo stadio “Via del Mare” di Lecce e continua la sua corsa all’Europa League.
Al termine del match Stefano Pioli si è complimentato con i suoi ragazzi affermando:
Abbiamo giocato bene contro un avversario che ha preferito aspettarci, abbiamo trovato degli spazi adatti. C'erano possibilità per non rimettere in partita il Lecce ma siamo riusciti a tornare subito in vantaggio. Una vittoria importante, avevamo bisogno di punti e di vincere. L'obiettivo deve essere l'Europa e provare a raggiungere quelli che ci stanno davanti. La Roma è lontana ma domenica c'è lo scontro diretto. 11 partite sono tante, dobbiamo provare a fare il massimo".
Il tecnico ha poi cercato di analizzare le prestazioni del suo Milan senza Ibrahimovic, spendendo anche qualche parola su Leao, nuovamente escluso dai titolari, e su quello che si aspetta dai trequartisti nel suo 4-2-3-1:
Ibra ha determinate caratteristiche, senza di lui abbiamo dovuto provare altre posizioni, stasera lo abbiamo fatto bene, in Coppa Italia non ci siamo riusciti perché siamo andati troppo presto in svantaggio. Più soluzioni ho a disposizione meglio è.
Leao deve far di più al di là del gol di stasera, fare gol però è importante, è entrato molto bene, sono contento. Devo pretendere di più perché ha tanto da dare. Ha la fisicità ma ancora qualche difficoltà a giocare da punta centrale, ci stiamo lavorando.
Per sviluppare il nostro modello di gioco servono giocatori intelligenti che muovendosi mettano in difficoltà gli avversari, ho giocatori intelligenti, Bonaventura, Calhanoglu... A Castillejo avevo chiesto di stare largo ma poi anche lui ha potuto sfruttare queste situazioni".
Il tecnico ha poi parlato di Kjaer, uscito malconcio al 40’, riferendo di una contusione al ginocchio e di una speranza che non ai tratti di nulla di grave. Infine un pensiero anche sulle voci riguardanti Rangnick:
A me non interessa di chi si parla, io sto bene con la squadra, ho lavorato dall'inizio con passione e competenza, è quello che vogliamo fare fino alla fine, poi quello che sarà il futuro si deciderà a fine campionato. Sono concentrato su quello che dobbiamo fare, il calendario è difficile ma dobbiamo continuare a crederci
Oltre all’allenatore Stefano Pioli, si è espresso anche uno degli scorer del match Samu Castillejo. Lo spagnolo ha parlato della sua posizione in campo, soffermandosi sulle aspettative del tecnico:
Al mister piace parlare, quando ti chiede una cosa la devi fare per forza. Mi ha chiesto di stare più aperto e dobbiamo fare quello che ci dice il boss. I giocatori che giocano dentro, come Bennacer, Calhanoglu e Bonventura, sono quelli di qualità che amano stare a contatto con la palla
Poi ha dettato la linea sugli obiettivi di questo finale di stagione, Europa League su tutti, affrontando anche la questione legata a Ibrahimovic e la sua eventuale permanenza in rossonero:
Ci alleniamo per quello, il nostro obiettivo è raggiungere l'Europa, Champions o Europa League. Siamo un gruppo di giocatori umili, ci piace lavorare e dobbiamo giocare come fatto oggi
Ibra è un giocatore che parla poco delle sue cose, scherza tanto ma non rivela quello che farà nel futuro. Resta? Magari, ci dà tanto dentro e fuori il campo. Se resta con noi ancora meglio
Appuntamento dunque a domenica 28 maggio per la gara interna contro la Roma.
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