In un clima surreale la primavera del Milan ritorna a giocare in campionato, alla ricerca di una normalità difficile da trovare in questo periodo.
Stavolta al centro sportivo di Vismara è il Brescia che deve alzare bandiera bianca contro la truppa rossonera, un 5-0 perentorio grazie alla doppietta di Lorenzo Colombo e alle marcature di Capone, Capanni e Tonin.
Anche in questa partita la squadra di Giunti ha dimostrato la sua superiorità, tecnica e mentale, andando in gol tre volte nel giro di otto minuti e di fatto chiudendo la partita già nel primo tempo.
Nel corso della partita il Brescia ha preso due pali, ma il Milan non ha mai dato la sensazione di perdere il controllo della partita, portando a casa la quindicesima vittoria consecutiva con maturità.
Con tre partite ancora da giocare in un campionato che ha poco da dire per i nostri colori, se non quello di battere il record di punti in campionato, detenuto dal Bologna con 53 punti ottenuti la scorsa stagione, per cui alla squadra di Giunti basta ottenere un solo punto nelle prossime tre partite.
Si può già fare, ora come ora, un primo bilancio della stagione.
Sicuramente di questa cavalcata vittoriosa grandi meriti vanno dati a Federico Giunti che nel corso dell’anno ha sperimentato molto, partendo da una sicurezza, che è sempre stata la difesa a quattro, fino a trovare il modulo giusto per questa squadra nel 4-3-1-2, con un centrocampo a rombo che ha dato solidità a tutta la squadra e sicurezza alla difesa, soprattutto esaltando la grande qualità che aveva nei giocatori d’attacco. Anche se nessun giocatore del Milan è andato in doppia cifra nei gol realizzati (il capocannoniere è Lorenzo Colombo con nove gol, giocando molto poco tra l'altro) ma fra attaccanti e centrocampisti lo scheletro di un gioco corale è stato ben interpretato dai ragazzi.
Protagonisti di questa meravigliosa annata sono stati sicuramente capitan Brescianini, che ha rinunciato a diverse offerte pur di rimanere in rossonero e riportare la sua squadra nella categoria che gli compete, e l’attaccante carioca Luan Capanni, anche lui come Brescianini nato nel 2000 e quindi fuoriquota. C'è il figlio d’arte Daniel Maldini (2001) che si è messo in evidenza per la buona stagione giocata, portandolo ad esordire in prima squadra, ma non vanno sottovalutati anche il terzino sinistro Oddi (2002), il centrale Tommaso Merletti (2001) che da Natale in poi, smaltito l’infortunio d’inizio stagione, ha formato con Nikos Michelis (2001) una coppia di centrali difensivi quasi insuperabili e di grande affidamento. Va ricordato anche Alessandro Sala (2001) il vero equilibratore del centrocampo assieme al capitano, ed infine gli attaccanti come Lorenzo Colombo (2002) che è già nel giro delle under azzurre ma purtroppo ha visto la sua stagione partire male per via di un infortunio grave per poi finire alla grande, per arrivare agli altri due attaccanti Pecorino (2001) e Riccardo Tonin (2001), che si sono fatti trovare sempre pronti quando chiamati in causa.
Un’annata povera di sconfitte, solo una, nella rocambolesca partita contro la Fiorentina nei quarti di finale di Coppa Italia che i nostri ragazzi hanno affrontato con impegno e molta abnegazione.
Ora rimangono altri due obiettivi da raggiungere, la Supercoppa italiana primavera 2 che verrà messa in palio tra le vincitrici dei due gironi del campionato cadetto di primavera e il Torneo di Viareggio, quest'ultimo purtroppo, notizia di questi giorni, sarà rinviato a data da destinarsi, a causa del corona virus che tanti danni sta creando nel tessuto sociale italiano.
Ad onor di cronaca, al torneo viareggino non avrebbe partecipato in blocco questa squadra, ma solamente 3 nati del 2001 e i nati nel 2002, quindi una sorta di under 18, per molti di loro già da adesso potrebbero aprirsi le porte del calcio dei grandi, nella speranza che per molti di loro possano intraprendere la strada che ha percorso Tommaso Pobega (1999) che dopo due ottimi anni in prestito, prima Ternana e quest’anno Pordenone in serie B è pronto a ritornare alla base ed aspirare ad un posto in prima squadra.
Non ci rimane che vivere questo finale di stagione, corona virus permettendo, con gioia e trepidazione augurandoci possa portare ancora delle soddisfazioni ai nostri giovani ragazzi.
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