di Fabrizio Perotta
Questa volta il nostro speciale pallone rotola fino alla metà degli Anni 80, in una partita che è un vero e proprio romanzo calcistico.
Ottobre 1984, a San Siro arriva la Roma reduce dalla sconfitta nella finale di Coppa Campioni contro il Liverpool, probabilmente il dramma sportivo più grande della sua storia. È la fine di un ciclo per i giallorossi: Paulo Roberto Falcao dopo il gran rifiuto di battere i rigori decisivi sembra il fantasma del campione che era stato incoronato l’ottavo re di Roma e anche il Barone Liedholm, l’artefice di uno storico scudetto, lascia la capitale per tornare proprio sulla panchina milanista.
Nell’ambiente rossonero c’è invece grande euforia grazie a una campagna acquisti finalmente di buon livello. Soprattutto il centravanti inglese Hateley sta facendo sognare la tifoseria con 3 gol nelle prima 4 partite di campionato e per la dimostrazione di uno strapotere fisico impressionante.
A scaldare ulteriormente l’atmosfera ci pensa poi l’altro grande ex Agostino Di Bartolomei con alcune dichiarazioni polemiche contro il presidente Viola e persino il gemellaggio tra le due curve ha una brusca interruzione.
I rapporti tra gli ultras sono spesso un qualcosa di difficilmente decifrabile, dipendendo da amicizie personali tra i personaggi di spicco di alcuni gruppi non sempre condivise dagli altri. L’anno precedente per esempio lo striscione di Fossa campeggiava nella Sud giallorossa mentre nella più recente partita di coppa Italia i Commandos Tigre hanno fatto volare in cielo come segno di scherno una riproduzione della Coppa dei Campioni legata a dei palloncini giallorossi. Questo episodio costituisce un vero punto di rottura generando negli anni attriti sempre più marcati fino ad arrivare a vere e proprie battaglie metropolitane.
Con questi presupposti si gioca in una autentica bolgia.
Tancredi è super salvando più volte il risultato e quando Verza finalmente trova la rete l’arbitro D’elia inspiegabilmente annulla. Si va così all’intervallo sul risultato di zero a zero.
Nella ripresa Il Milan continua ad attaccare senza soluzione di continuità - come amava dire il mai troppo compianto Sandro Ciotti - ed è proprio Di Bartolomei a sbloccare il risultato con un pregevole inserimento da dietro, La sua rabbiosa esultanza non piace affatto ai suoi ex compagni tanto che nella partita di ritorno (vittoria per 1-0 - Pietro Paolo Virdis) le vecchie ruggini sfoceranno in una rusticana scazzottata tra Ago e Ciccio Graziani.
Dopo poco è Hateley a chiudere la gara: ruba la palla in area al corazziere Nela e scarica un sinistro terrificante alle spalle del portiere giallorosso.
Lo stadio è in visibilio (ininfluente è il tardivo gol del brasiliano Toninho Cerezo), si sta assistendo alla nascita del mito di Attila, che sarà di lì’ a poco autore dell’iconico gol nel derby sovrastando il “traditore” Collovati.
Diba-Mark e le bandiere rossonere al vento: tutto questo è Milan-Roma 84-85, una partita che, anche dopo così tanti anni, rimane nella memoria e nel cuore di tutti i milanisti.
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