Quante se ne dicono alla vigilia di un così grande evento, quante iperboli si inventano. Juventus – Milan diventa la sfida della vita soprattutto per noi che, pur avendo costellazioni di trofei nel maschile, abbiamo tanto da scrivere nel femminile.
Questa partita, rispetto alle tante altre sfide epocali possiede la più importante delle virtù che rappresenta un’attrazione fatale: deve essere ancora giocata. La bellezza della vita sta in quello che deve ancora avvenire, nelle verità che aspettano di essere rivelate. Al di là delle passioni, si agita nelle nostre menti e nei cuori il senso del capolavoro. Sarò onesto: nessuno si aspettava questo Milan. Il campionato di serie A femminile aveva (e continua ad avere) un pronostico unico e universale: Juventus campione d’Italia. Ma le ragazze hanno reso possibile ciò che era impensabile: mantenere in vita un torneo già scritto. E Maurizio Ganz ha conquistato la fiducia anche dei più nostalgici, quelli che rimpiangono Carolina Morace. Questo Milan femminile è una favola, comunque vada: è la passione di un gruppo di ragazze che onorano i colori calcistici più gloriosi al mondo.
La strada verso il paradiso richiede questa vittoria. Che, sia chiaro, potrebbe non bastare, ma solo ai fini del raggiungimento del traguardo più ambito. Per i tifosi, in queste settimane intristiti dal calo dei ragazzi di Stefano Pioli, sarebbe una carica ed un regalo pazzesco. Sappiamo che nello sport non ci sono traguardi obbligati: diventano odiosi, quasi pericolosi per il carico di tensione che si portano dietro. Ma battere la Juventus, a casa loro, è una mela troppo invitante da non essere raccolta. Consumiamo questo peccato originale ma per compiere, contrariamente al racconto biblico, il primo passo verso l’immortalità.
Vero Boquete lo ha detto a chiare lettere: “Dobbiamo battere la Juventus”. Lei, patrimonio del calcio femminile mondiale, è indiscutibilmente il simbolo di quel gradino che mancava ad una squadra che comunque, è giusto dirlo, non si è mai risparmiata. Dagli errori si impara, è vero, ma il Milan femminile ne ha commessi davvero pochi quest’anno: ha solo di fronte a sé una squadra che si avvicina alla perfezione ma che – ricordiamolo e ricordatelo, care ragazze – non è invincibile.
Domenica tutti aspettiamo di vedere la famosa esultanza del polpo galiziano di Vero, o gli avvolgenti abbracci di Dowie , o il sorriso di capitan Giacinti. Ma non solo: la freddezza della nostra saracinesca Korenciova, The Wall Fusetti, la corsa di Valentina Bergamaschi, le geometrie di Julia Simic, le interdizioni di Fifi, l’eleganza di Laura Agard, la grinta di Francesca Vitale, gli assist di Christy Grimshaw, i gol di Giorgia Spinelli, i cross di Linda Tucceri, la prestanza fisica di Conc e…le urla incazzate di Maurizio Ganz. This is Milan.
Forza ragazze, abbiamo un sogno: non ci resta che vincere.
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