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PARMA-MILAN 1-3 (1991-92) Il Milan degli Invincibili

di Fabrizio Perotta


Da sempre Parma è famosa nel mondo grazie alla sua gastronomia (la capitale della food valley italiana, dicono) e come culla della musica lirica.

Per i tifosi del Milan, però, Parma vuole dire soprattutto Arrigo Sacchi e lo stadio Tardini supera certamente la fama del Teatro Regio. È proprio alla guida dei Crociati, infatti, che il buon Arrigo seduce il Presidente Silvio Berlusconi e getta le basi di quel gioco con il quale i rossoneri conquisteranno il mondo.

Arrigo Sacchi da Fusignano, l’uomo che ha trasformato un’utopia in realtà.


Arrigo Sacchi ai tempi di Parma


Sulla panchina parmense siede ora un ex milanista, Nevio Scala, artefice di una storica promozione in A e capace in poco tempo di fare dei gialloblù una bella realtà del calcio italiano. Non sono ancora i tempi dell’illusoria ricchezza di Tanzi con i miliardi a profusione della Parmalat ma già nell’annata arriverà la prima, storica, vittoria della Coppa Italia. Proprio questa squadra risulterà invero la più amata in un sondaggio tra i tifosi parmigiani con giocatori che ancora oggi sono considerati simboli per la città. Il brasiliano Taffarel in porta, l’iconica difesa Benarrivo-Apolloni-Minotti-Di Chiara e la fantasia in attacco con il “sindaco” Osio dietro le due punte Alessandro Melli e lo svedese Brolin (oggi affermato giocatore di poker).

Siamo nella stagione 1991-92, anno primo dopo Sacchi, caratterizzata da uno strenuo duello in testa tra il Milan e la Juve che, dopo la parentesi di Maifredi, è nel pieno della restaurazione trapattoniana.

I rossoneri guidano la classifica ma la trasferta in terra d’Emilia si presenta particolarmente difficile. Un sole primaverile e migliaia di tradizionali mimose a celebrare la festa della donna fanno da cornice all’evento.


Settore Ospiti dello stadio Tardini


L’incontro si rivela subito complicato: grande pressing dei padroni di casa, gioco spezzettato e Milan insolitamente sotto tono.

Melli sfiora il palo una prima volta ma alla seconda occasione fa centro con un tiro sporco che batte Sebastiano Rossi. È il suo terzo gol contro di noi, dopo la doppietta vincente dell’anno prima. C’è quindi grande tensione al rientro in campo, con la Juve che riduce il distacco a soli due punti.

Quella rossonera è però una rosa dai tanti petali. Capello manda in campo Marco Simone al posto di uno spento Massaro. Non passano nemmeno due minuti ed il neo entrato, con un colpo di biliardo a baciare il palo, coglie in contro tempo Taffarel segnando la rete del pareggio.

L’incontro sale allora di livello con il trio olandese sugli scudi. Ruud Gullit, in particolare, imperversa sulla fascia destra e dopo una sua discesa, stile Napoli 88, crossa perfettamente per l’implacabile Simone che al volo di piatto porta in vantaggio il Milan.

Una sfortunata autorete di Grun fissa poi il punteggio sul 3-1 e così il fortino del Tardini viene violato per la prima e unica volta nell’anno.


Domenica Sportiva 8 marzo 1992


È un successo fondamentale, anche dal punto di vista psicologico, per la conquista dello scudetto numero 12, che verrà vinto senza mai conoscere sconfitta (la prima volta nella storia del campionato italiano)

Alla fine però è semplicemente una delle tante vittorie di quel Milan, il Milan degli Invincibili.




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