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PIOLI, DONNARUMMA E LA COSTRUZIONE DAL BASSO

  • Gabriele Trombetta
  • 17 mar 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

di Gabriele Trombetta




La partenza dell'azione dal portiere e con il coinvolgimento dei difensori è un principio che caratterizza il calcio moderno. Ricercare l'uscita dalla pressione avversaria palla al piede, anche a ridosso della propria area di rigore, fa parte del credo calcistico di molti club, specie per quelli che intendono incentrare il proprio gioco sul dominio territoriale e sul possesso palla.


Per Stefano Pioli, il ruolo del portiere è fondamentale: il Milan cerca sempre di attirare la pressione avversaria per poi poter sfruttare gli spazi una volta che l'avversario è stato superato dal fraseggio.

Donnarumma è cresciuto tantissimo sotto questo aspetto, non tanto sulla tecnica di base, ma sulla conoscenza delle situazioni di gioco. In questa stagione si può notare come Donnarumma spesso tenga il pallone tra i suoi piedi e all'apparenza sembra rallentare il gioco. In realtà la ricerca è quella di attendere la pressione avversaria per poter creare altri spazi e altre linee di passaggio. Il portiere ha più soluzioni di giocata: i centrali di difesa si allargano per far spazio ad uno dei due mediani che si abbassa per ricevere, mentre i terzini si alzano per dare una soluzione nel caso in cui la partenza palla a terra venga negata dagli avversari.

La situazione che nelle ultime partite si vede più frequentemente è la giocata di Donnarumma per un centrocampista in seguito alla pressione, per poi liberare il centrale di difesa che può avanzare guadagnando in termini di tempo e spazio.


Una volta che la fase di impostazione e costruzione si sviluppa in avanti, il credo di mister Pioli porta la squadra a alternare il fraseggio con la soluzione della palla alta: è lampante che la presenza o meno di Ibrahimovic sia determinante per questo tipo di soluzioni offensive.




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