Sono un tifoso del Milan. Sono un tifoso del Milan a distanza. Sono un tifoso del Milan che dopo Milan-Roma ride tanto. Vivo in un paese della provincia del Lazio, 90 Km a sud di Roma e ogni week-end devo sopportare in spiaggia centinaia e centinaia di romanisti con costumi, asciugamani, palloni e, a volte, anche ombrelloni, tutto brandizzato Roma. Inoltre, da queste parti, sentire parlare di calcio per radio, vuol dire sentir parlare di Roma e, un po’ meno, di Lazio. Le ascolto spesso ma solo perché mi piace sentire parlare di calcio e a volte qualcuno tira fuori discorsi tattici che trovo molto istruttivi. Fatto sta che da anni devo sentire, senza poter controbattere, attacchi più o meno velati contro il mio Milan, da Pallotta contro Li, ad alcuni giornalisti che giudicavano il mercato di Paquetà e Piatek un mercato fatto con i soldi del monopoli fino ad arrivare a ex giocatori (della Roma, ma di quella mediocre) che si scagliano contro Maldini e la sua figura da dirigente.
Dalla partita della Roma contro la Samp quello che sentivo era di una squadra rigenerata che doveva puntare alla Champions League e che magari poteva mirare alla vittoria della Europa League, ma soprattutto sentivo che “la Roma non può perdere contro questo Milan…” oppure “la Roma è sicuramente più forte del Milan…” “il Milan ha altro a cui pensare, deve sistemare i conti e le lotte interne ne fanno una squadra ormai debole…” o anche “il Milan non si può più contare tra gli scontri tra grandi squadre…” . Bene, dalle 19:30 di ieri il mio stato d’animo è un po’ quello di chi si è preso una silenziosa rivincita, al fischio finale ho dedicato un sorriso soddisfatto pensando a quelle persone che non sono in grado di guardare oltre il proprio orticello, come si dice qui “non sanno guardare fuori dal GRA” e devo ammetterlo questo risultato mi ha reso di buon umore cambiandomi la giornata.
La partita non è stata sicuramente delle più belle, il ritmo era veramente da torneo amatoriale (i geni che decidono di giocare a Milano alle 17:15 con il 70% di umidita e 30°C sarebbero da studiare) ma bisogna dire che se è stata una partita di calcio è stato soprattutto merito del Milan. I rossoneri ci hanno creduto di più e hanno tirato fuori una prestazione che pur non essendo eccezionale ha garantito di vincere contro una Roma che è veramente poca roba. Parlare di ottima partita di Hernandez ormai sta diventando consuetudine, anche grazie a Mr Pioli che lo ha liberato in fase di impostazione (Bennacer viene a ricevere palla basso sulla sinistra) lasciandogli più spazio per incursioni sulla fascia. Anche Rebic sta diventando garanzia (per chi rimpiange Andrè Silva…) e Calhanoglu sta trovando una buona continuità. Le belle notizie stavolta arrivano dalla panchina, ottimi infatti gli ingressi in campo di Saelemaekers e Paquetà che finalmente fanno vedere le loro qualità e dimostrano di poter far parte di un gruppo che lotta e che battaglierà con tutti ino alla fine.
Ora la testa deve andare alla SPAL, forse la partita più difficile di questo filotto di fuoco che ci aspetta perché la posizione che occupano in classifica li ha quasi condannati alla B e dunque non avranno nulla da perdere, lotteranno per guadagnare 3 punti di speranza, 3 punti che però a noi servono come il pane per continuare a marciare dritti verso l’Europa.
Ah, le radio romaniste continuano a dire che la Roma è ancora più forte del Milan, ma personalmente, il risultato rifilato ai giallorossi mi fa sorridere mentre li ascolto e mi fa pensare “continuate a pensarla così, il 2-0 è proprio quello che mi serviva”.
DANIELE
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