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  • Immagine del redattoreMassimo Volpato

RANGNICK CHI?


Negli ultimi giorni si è ritornati a parlare di Ralf Rangnick come potenziale allenatore/dirigente del Milan per la prossima stagione, la prima testata a dare la notizia è stata la Bild (noto giornale tedesco) circa una ventina di giorni fa, news ripresa e rilanciata anche dall’Equipe, famoso giornale parigino, la settimana scorsa. Ora se due grandi testate europee riportano la stessa informazione un fondo di verità potrebbe esserci. Ma chi è Ralf Rangnick? Una volta che ha concluso la sua non esaltante carriera da giocatore, il manager tedesco ha intrapreso quella da allenatore, partendo dalle divisioni dilettantistiche e in seguito con squadre professionistiche. Inizia nei professionisti con lo Stoccarda, dopo un buon finale di stagione, salva la squadra tedesca, ma l’anno seguente viene esonerato. Ma il vero primo sussulto alla sua carriera da allenatore lo ottiene nella prima esperienza allo Schalke 04, dove conduce la squadra al secondo posto dietro al solito Bayern Monaco. Dopo questa esperienza va all’Hoffenheim e in due anni dalla terza divisione lo porta in Bundesliga, risultati che gli permettono di ritornare allo Schalke 04 e nella seconda esperienza arriva in semifinale di Champions League, eliminando i cugini neroazzurri, reduci dal triplete dell’anno prima con un 2-5 a San Siro nei quarti. Nel luglio 2012 entra nel mondo Red Bull in qualità di direttore sportivo delle due squadre marchiate dal colosso austriaco, il Salisburgo e il Lipsia. Anche con le squadre Red Bull i risultati sono eccellenti, ma nel 2015 lascia il club austriaco del Salisburgo per concentrarsi solo sul club tedesco. Con il Lipsia ha alternato stagioni da dirigente ad altre da allenatore, come l’ultima dove ha guidato i gialloneri al terzo posto in Bundesliga e a qualificarsi in Champions. Ad oggi è a capo della sezione calcio della Red Bull e di preciso si occupa del RB Lipsia, New York Red Bull e la Red Bull Brasil. Insomma un allenatore – dirigente con un buon curriculum e chi lo conosce bene, dice che Arrigo Sacchi è stato uno dei suoi modelli a cui ispirarsi, portando al campo allenamenti meticolosi ed intensi. Non ha vinto molto a livello di trofei, ma sicuramente ha avuto la bravura nel prendere piccole squadre e portarle alla ribalta calcistica in palcoscenici molto ambiti. Sembrerebbe che nessun accordo sia stato firmato, anche perché la trattativa non è semplice, il manager tedesco non si accontenterebbe solo del ruolo di allenatore della squadra rossonera, è vorrebbe il doppio manager e avere tutta la responsabilità dalla scelta dei giocatori alla responsabilità sul campo. Questa cosa può significare un altro ribaltone societario, perché con l’avvento di Rangnick si metterebbero in discussione figure e ruoli di Boban e Maldini. Tra l’altro in una intervista a Sky Sport Paolo Maldini si è già espresso a questo proposito: “Rangnick? Ho letto. Sinceramente come direttore dell’area sportiva non credo, lo dico con rispetto, che sia il profilo giusto per associarlo ad una squadra come la nostra.” Cosa ribadita sabato sera dopo la partita con la Fiorentina “Non ho mai contattato Ragnick – ribadisce Maldini – non è un profilo adatto secondo la mia visione. Rispondo per quello che so e faccio”. Giudizio molto severo, praticamente bocciato. Però è sempre stato molto bravo con i giovani, ha i meriti di aver scoperto Demme ora al Napoli, Timo Werner, Nagelsmann e non ha mai avuto un modulo fisso ma ha sempre adottato lo schema in funzione dei giocatori. Detta così sembrerebbe l’allenatore perfetto per il Milan, però bisogna vedere se si adatta al calcio italiano e soprattutto se si vuole mettere in gioco in una situazione come la nostra. Ritornando al momento che sta vivendo il nostro Milan su tutte queste voci di smentita, tra bocciature e cose dette non dette ci sorge un quesito, ma tutte queste interviste rilasciate ai giornali, per coprire i problemi all’interno della squadra, fanno bene alla squadra stessa? Dire di no per i rossoneri, da quando è arrivato Ibra, con Pioli ha trovato la quadratura giusta degli undici da mettere in campo e sta facendo abbastanza bene. Invece di lasciar giocare in pace questi ragazzi, ricomincia tutto il carrozzone che gira attorno all’ambiente rossonero, con un gruppo molto fragile caratterialmente non può essere positivo tutto questo susseguirsi di voci. Il Milan ha bisogno di stabilità e di serenità in società e nella squadra, rifondare ancora una volta non è positivo. Servono certezze, non cambiare sempre cercando di pescare il jolly per provare a fare bingo. Serve gente che sappia subito come muoversi nel mondo calcistico, evitare un’altra scommessa, con il pur bravo Rangnick, potrebbe rappresentare l’ennesimo salto nel buio.


Massimo Volpato

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