top of page
Immagine del redattoreJonata Angioli

Sebastiano Rossi



Arrigo Sacchi allena la Primavera del Cesena quando, al campo di allenamento, si presenta un ragazzone della squadra.

R: “Mister, ho deciso di smettere di giocare a calcio”. 

S: “Perché?” 

R: “Ho trovato la ragazza” 

S: “Guarda che puoi sia giocare a calcio sia avere la ragazza” 

R: “Va bene allora continuo a giocare”. 

Storia raccontata da Arrigo Sacchi in occasione di uno speciale su Sky Sport andato in onda nella primavera del 2020. 


Il “ragazzone” è Sebastiano Rossi. Siamo nel 1981/1982, la Primavera del Cesena avrebbe vinto lo Scudetto, soprattutto Sebastiano Rossi e Arrigo Sacchi non avrebbero mai immaginato che quel ragazzone di 198 centimetri di professione portiere, noto negli ambienti milanisti come “ascensore umano”, avrebbe vinto TUTTO e qualcosa di più, una decina d’anni dopo, col Milan degli Invincibili allenati da Fabio Capello. 


Seba impersona la storia del Milan: grandi trionfi abbinati a rovinose cadute, una forza dirompente alternata da qualche blackout raro ma doloroso e grandi traguardi, perché il ragazzone romagnolo ha realizzato uno dei record più ambiti da un portiere di calcio. Ne parlerò tra un paio di paragrafi... 

Seba (nato a Cesena il 20 luglio 1964) è un portiere fisicamente imponente: alto 198 centimetri (fonte Transfermarkt), ma comunque estremamente esplosivo, molto bravo tra i pali ma anche nelle uscite (stilisticamente si distingueva col suo ginocchio alto a proteggersi in un eventuale  scontro con un avversario, oltre a intimidirlo).. Seba era anche un para rigori, uno dei più belli di sempre quello parato a Gianluca Vialli in un Juventus - Milan 0-1 gol di Marco Simone, a Torino, il 29 novembre 1992, subentrato al titolare Francesco Antonioli, partita importantissima nella corsa Scudetto che il suo Milan completa nella primavera del 1993. 

In carriera para in Serie A ben 11 calci di rigore su 63 (vittime anche illustri: Hernan Crespo, Francesco Totti, Muzzi, Pancaro, Manuel Rui Costa, Rambaudi, GIgi Di Biagio, Vialli due volte, Bianchezi e Magrin), poco meno del 20% (Fonte Transfermarkt) come rapporto parate su rigori contro, una percentuale assurda! 

Alla faccia di chi lo etichetta come portiere protetto dalla difesa più forte del Mondo... certamente vero ma l’ascensore umano da Cesena ha messo molto di suo, pensate cosa significhi parare un tiro ogni tanto: concentrazione, tempismo, riflessi, esplosività, tecnica, classe. 

Stagione 1993/1994: Sebastiano Rossi oltre ad essere uno dei protagonisti di un meraviglioso Double (Scudetto + Champions League) col Milan, realizza un meraviglioso quanto prestigioso record individuale. Per ben 929’ lascia imbattuta la propria porta battendo un record realizzato da Dino Zoff nella stagione 1972/1973, capace di resistere 21 anni prima che il nostro lo battesse. 

La serie di imbattibilità inizia dopo il gol di Villa in un Milan - Cagliari 2-1 il 19 dicembre 1993, resiste fino al gol di Kolyvanov il 27 febbraio 1994 in un Milan - Foggia 2-1 a San Siro. 

Intervista post partita: “Avrei preferito andare avanti col record, ma ancora una volta si è messo in mezzo Kolyvanov. Dedico il primato a mia mamma, alla mia fidanzata e alla Curva”. 

Genio e sregolatezza, Seba è stato amato tantissimo dalla Curva rossonera e da tutti i tifosi, conquistati grazie alle parate, alla sua genuinità, al suo coraggio, alla sua fede nel Milan. 


Nella sua carriera rossonera ha panchinato in rigoroso ordine cronologico Francesco Antonioli, Mario Ielpo, Massimo Taibi, Jens Lehman e Angelo Pagotto. 

Se il record di imbattibilità rappresenta il picco massimo della carriera, la storica cintura al collo dell’attaccante del Perugia Christian Bucchi che gli aveva appena segnato su calcio di rigore in un Milan - Perugia disputatasi a San Siro nel gennaio del 1999 rappresenta idealmente la fine della sua carriera (espulsione ed esordio di Christian Abbiati, portiere dei miracoli in quella rimonta storica che portò il Milan a vincere lo Scudetto 1998/1999 proprio sul campo del Perugia nella gara di ritorno). 


A metà anni ‘90 è certamente uno dei portieri più forti del mondo (anche se non riesce ad esordire con la maglia della Nazionale). 

Ogni estate in Romagna si gioca un torneo amatoriale molto ricco di calciatori, tutti i migliori della zona, che si sfidano tra loro prima di una birra, piadina e salsiccia in compagnia. 

Seba però si rende protagonista di un singolare quanto simpatico episodio: arriva al campo senza il documento di identità e l’arbitro della partita si rifiuta di farlo giocare dato che è impossibilitato a identificarlo, costringendolo a tornare a recuperarlo. 

Quando Rossi gli disse chi era l’arbitro rispose: “non ho idea di chi lei sia”. 

L’episodio, ripreso dai giornali locali, vede come protagonista un arbitro ligio al regolamento, soprattutto segretamente di fede interista, che con quel “dispetto” all’ascensore umano si è fatto due risate e ancora oggi può raccontare questo aneddoto agli amici, anche milanisti come lo scrivente. 


Rimanendo al campo e passando ai numeri, Seba Rossi, 198 centimetri per 94 kg di peso, vince col Milan 5 Scudetti, 1 Champions League, 1 Supercoppa Europea, 2 Supercoppe Italiane. 

Ha disputato 330 presenze con la maglia del Milan. 

Nella stagione 1993/1994 tocca il picco massimo della carriera col Double storico Scudetto - Champions League: 


  • Scudetto vinto subendo appena 15 reti (record), la squadra segna solo 36 reti (record negativo per una squadra Campione d’Italia);

  • Champions League stravinta nella finalissima della cara Atene contro il favoritissimo Barcellona grazie ad un clamoroso 4-0.


“Genio e follia hanno qualcosa in comune: entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri” (Arthur Schopenhauer) Be happy my friends 😀

35 visualizzazioni0 commenti

Commenti


bottom of page