THEO HERNANDEZ, LA FRECCIA ROSSONERA...
- Massimo Volpato
- 8 feb 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Il terzino rossonero è reduce da qualche stagione in sottotono, ma ha un grande vantaggio, ha solo 21 anni. Theo Hernandez, ha un cognome molto comune in Spagna e si fa notare appena diciottene all’Alaves, arrivato in prestito dall’Atletico Madrid. Dopo questa stagione positiva, dove è il principale terminale offensivo della squadra basca, il Real Madrid rompe un patto di non belligeranza con i colchoneros e paga i 30 milioni di clausola pur di strapparlo ai cugini. Però con i blancos non riesce a ripetere l’ottima stagione basca, nella prima annata gioca molto poco, nella seconda va in prestito alla Real Sociedad, dove gioca molto ma non riesce ad avere la continuità della stagione d’esordio con l’Alaves. Theo ha una struttura solida, è alto 1.84 cm. e pesa 82 kg, con una velocità da sprinter, sia in accelerazione che sull’allungo ha prestazioni atletiche di alto livello. I suoi punti di forza sono legati all’aspetto atletico: velocità di punta, reattività e resistenza. Ma queste caratteristiche si abbinano alla conduzione del pallone perché ha un ottimo controllo in rapporto alla velocità di corsa. Il suo dribbling nello stretto lo esalta e lo rende in grado di saltare l’uomo anche non in piena velocità, ma quando riesce a spingere la palla davanti a se diventa una ira di Dio. Caratteristiche che hanno fatto innamorare Maldini, tanto da indurlo ad acquistarlo l’estate scorsa. All’inizio complice l’infortunio nella tournee americana, l’adattamento al calcio italiano ha faticato ad ingranare oltre alla confusione tattica di Giampaolo che non aiutava di certo. Certamente gli ha giovato il passaggio dall’ex allenatore blucerchiato a Pioli. Grazie anche al ritrovamento di una condizione fisica accettabile, l’ex Blancos è uno dei giocatori che ha fatto meglio con il cambio allenatore. Il Milan di Pioli a differenza di quello di Giampaolo, ha subito fatto vedere di privilegiare il gioco sulle fasce cercando di verticalizzare di più, un’autentica manna dal cielo per il giocatore francese. Con questo sistema di gioco il terzino francese ha potuto dare sfogo al suo modo di giocare e risultando spesso decisivo per le vittorie di Parma, Bologna e Udinese in casa. Anche con l’arrivo di Ibra e il passaggio al 4-4-2 si pensava che potesse limitare Theo, invece il Milan ha ripreso a segnare con regolarità, si attacca di più, portando più giocatori dentro l’area. Questo cambiamento invece che limitarne ne ha esaltato ancora di più le qualità tecniche e fisiche del giovane terzino rossonero. Proprio grazie alla sua velocità e tecnica il ragazzo ha aumentato la sua prolificità in fase realizzativa diventando un’ottima arma offensiva, ma non più l’unica come avveniva prima dell’evento di Ibrahimovic. Attualmente stiamo parlando di uno dei migliori terzini sinistri d’Europa, perché siamo davanti ad un giocatore che aiuta la propria squadra in fase di costruzione e di realizzazione, ma che sa che deve migliorare in fase difensiva. E per questo deve completare il suo percorso di crescita dal punto di vista tattico senza pregiudicare le sue caratteristiche. Caratteristiche che hanno fatto innamorare Maldini e finora sta dimostrando che i soldi spesi per il suo cartellino non sono stati spesi male, ma sono un buon investimento che tanto piacciono ad Elliott.
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