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Tra serietà del progetto e un calcio che non esiste più: Milan, tieni Donnarumma!

Aggiornamento: 22 lug 2020

Di Simone Fattori Zini




«Il Milan ha il dovere di provare a tenere Donnarumma»


Avete presente quelle frasi brevi, quasi fugaci ma ricche di significato e soprattutto pronunciate con un obiettivo ben specifico?

Ecco, penso che le parole rilasciate ai giornalisti da Paolo Maldini, in occasione del pre-match di Milan Roma, siano riconducibili proprio a questo caso: dritte al punto, sferzanti e atte a mettere in difficoltà una proprietà che non ha rispecchiato in toto quelle che, probabilmente, erano le aspettative dello storico capitano rossonero.

La "singolar tenzone" venutasi a creare tra il Direttore Tecnico del club rossonero e l'ormai prossimo nuovo arrivo Ralf Rangnick ha messo in luce importanti divergenze tra il Fondo Elliott e l'ormai unico superstite (insieme al buon Massara) della dirigenza sportiva di questa stagione.


«Sul tavolo ci sono tante cose, sicuramente il Milan ha il dovere di provare a tenere un giocatore importante come Gigio, per quello che rappresenta come giocatore, come simbolo»


Dicevamo, importanti divergenze. Paolo Maldini sembra intenzionato a non gettare acqua sul fuoco in tal senso, anzi, lo scopo di queste dichiarazioni sembra davvero voler mettere la Società davanti alle proprie responsabilità, sia a livello tecnico, sia di gradimento della piazza. La questione legata al rinnovo di Gigio Donnarumma ha già mietuto vittime più o meno illustri (vedasi Mirabelli-Fassone, ndr.) e la portata dello stipendio del giovane portiere rossonero di certo non aiuta.

193 presenze con la maglia del Milan, 71 clean sheet e una Supercoppa Italiana non sono, non possono essere sufficienti per giustificare uno stipendio da 6 milioni di euro all'anno (netti, ndr), soprattutto quando la carta d'identità dice 25 febbraio 1999. Eppure il prezzo, come spesso accade, viene dettato dalle leggi del mercato.

Non me ne voglia Keynes, storico economista dei primi del '900, fautore della teoria secondo cui il mercato riequilibra sempre domanda e offerta: il calcio, italiano ed internazionale, sta perdendo sempre di più il lume della ragione dal punto di vista economico. Situazione dovuta a diverse concause, certo, che porta però a situazioni paradossali come quella di Gigio, ricoperto d'oro ancora prima di poter effettivamente dimostrare tutto il suo reale potenziale.


«Ha iniziato nelle nostre giovanili e secondo il mio modesto parere è il migliore portiere al mondo»



Nonostante l'enorme esperienza maturata in decenni ad altissimi livelli sui campi di calcio, è dal punto di vista dirigenziale che Maldini sembra non essere perfettamente a suo agio, soprattutto dal punto di vista della comunicazione. Se ripetute sono state le lamentele, da parte dei tifosi, rispetto ai troppi silenzi post situazioni arbitrali quantomeno discutibili, altrettanto impattanti sono state le sue dichiarazioni, sia per quanto riguarda situazioni societarie, sia dal punto di vista della gestione dello spogliatoio.

Parlavamo dell'altissimo ingaggio di Donnarumma, dovuto, aggiungerei, anche alle offerte di Manchester City e PSG (che oscillavano circa verso il doppio, ndr.). Bene, questa dichiarazione, sicuramente importante dal punto di vista del morale e della considerazione nei confronti di Gigio, ha messo spalle al muro la proprietà del club rossonero e dato la possibilità a Mino Raiola, sempre molto attento a questo tipo di situazioni, di battere ulteriormente cassa.

Ve lo immaginate, no? Entrare a Casa Milan, con lo sguardo celato dietro agli occhiali scuri che ne hanno caratterizzato parecchie immagini ed esclamare: «Eccoci qua! Volete rinnovare il portiere più forte del mondo? Quanto prende De Gea? Neuer? Lloris? Kepa? Perfetto, possiamo sederci e ragionare su queste cifre!»


Le nostre speranze dovrebbero, a mio parere, risiedere maggiormente nelle parole di Fabio Bergomi, ex stella neroazzurra che ha voluto, nelle scorse ore, dare la sua opinione ed un consiglio ben specifico a Gigio:


«Un consiglio a Donnarumma: diventa la bandiera del Milan. Anche guadagnando meno, hai già guadagnato tanto. Quindi puoi rinnovare anche a meno e questo poi resterà per sempre nella mente dei tifosi. Io la vedo in questa maniera qua, non ne faccio più una questione di soldi. Un portiere di 21 anni che ha già fatto un contratto di 5 anni a 6 milioni, adesso può rinnovare ancora per 4 anni e ha ancora 10 anni minimo di carriera»


Insomma, Gigio, rieccoci qua. Due anni fa sappiamo tutti com'è andata, la pressione, gli striscioni, Mino che sbatte la porta e tu che firmi con papà al tuo fianco. Ora sei l'unico vero simbolo del Milan, più di tutti gli altri. I tifosi ti adorano, hanno capito, anche i più perplessi ormai faticano ad ostentare i loro dubbi.

Non voglio dirti quale sia la scelta giusta per la tua carriera, solo tu sai davvero cosa ti renderebbe felice. Posso però dirti una cosa: io, come la maggior parte dei tifosi milanisti, saremmo al settimo cielo se sapessimo che vedi il tuo futuro con la maglia per cui abbiamo tanto gioito e, negli ultimi anni, sofferto a dismisura.

Perché tu sei un vero fenomeno.

E sei milanista.

Non scordarlo mai.


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