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Un tifoso alla Ribalta (Mirko)

di Andrea (Sir Genius)


Siamo arrivati alla quinta intervista per la nostra rubrica ed oggi abbiamo il piacere di farvi conoscere meglio un altro grandissimo fratello rossonero: Mirko.

Una sua breve bio e poi godetevi l'intervista.


"Prima di tutto voglio ringraziare Andrea e Ribalta Rossonera per questa intervista, ne sono onorato.

Ho 48 anni, sono single e come lavoro sono un commerciale per una S.P.A. Italiana che commercializza energia.

Orgogliosamente Rossonero per Dna.


"Bene Mirko, partiamo..

Come nasce la tua fede rossonera?"


"Mio padre, quello stemma rossonero e una bandiera grande quanto il soffitto della stanza.

tutto ciò ha fatto si che la mia anima si dipingesse dei colori più belli del Mondo".


"Hai vissuto per anni la Curva, raccontaci un aneddoto che hai nel cuore".


"Più che un aneddoto porto nel cuore il modo di vivere la Curva.

Le collette fatte per portare in trasferta chi non poteva permetterselo.

Il rispetto che c'era tra di noi e ricordo gli applausi di tutto San Siro quando esponemmo la coreografia del Duomo...indimenticabile".


"Cosa rappresenta per te la maglia del Milan?"


"La maglia del Milan é semplicemente la mia pelle.

Rappresenta ciò che sono, perché io sono rossonero!".


"La tua prima volta a San Siro e la prima in trasferta".


"La prima volta a San Siro: doppietta di Paolo Rossi nel Derby e ovviamente con mia madre che urlava più di me.

Prima volta in trasferta, invece, in curva ospiti con papà' a Torino.

Avevo 10 anni.

Perdemmo 1-0 gol di Platini, ma il senso di appartenenza di quella gente con la sciarpa rossonera al collo, segnò per sempre la mia vita da tifoso".


"La tua partita leggendaria?"


"Troppo facile, ti dico solo la data: 24/05/1989 (ho i brividi ancora adesso).

Quel giorno abbiamo indelebilmente legato il nostro nome alla storia della Coppa Campioni e Champions League.

90.000 tifosi del Milan a sostenere la squadra.

Credo che quella partita l'abbia giocata ogni singolo spettatore insieme ai ragazzi, irreale assistere ad una supremazia così schiacciante.

Quel Milan, che ha cambiato la storia del calcio, era davvero invincibile!

E che privilegio poter esser stato lì ad esultare!

Ricordo Ruud che si batte sul petto al primo gol, MVB che svetta di testa sotto la nostra curva, una marea rossonera che si riscatta insieme al nostro Capitano."


"Il tuo giocatore simbolo e perché."


"Come lo definisco sempre.

Il Capitano della mia vita, il solo ed unico Franco Baresi, rossonero del secolo, esempio d'amore , classe, appartenenza. orgoglio e vittorie.

Ti racconto un aneddoto.

Giocavo nelle giovanili del Savona e venne il Milan per un incontro amichevole pre-campionato.

Era l'anno di Gerets e Blissett.

Nel sottopassaggio di ritorno dagli spogliatoi, incrociai i ragazzi, erano nel corridoio pronti a salire sul terreno di gioco.

"Ciao Capitano", dissi Franco e lui mi sorrise e mi diede un buffetto sulla testa.

Ora, immaginate cosa poté provare un bambino in quella situazione.

Se sentite i brividi anche voi, allora abbiamo il cuore che batte all'unisono".


"Cosa ti aspetti dal mercato estivo?"


"Mi aspetto che arrivino innesti funzionali.

Non mi interessano i grandi nomi se poi in campo non sono disposti a morire per la maglia.

Meglio 1 Saelemaekers che 10 Bonucci".


"Il coro più bello?"


"Tifosi rossoneri, tifosi Milanisti, teniamoci per mano in questi giorni tristi...senso di appartenenza, sofferenza, lotta e riscatto, in un "amico" coro che cantavamo 10 minuti prima della partite".


"Indicami il tuo 11 perfetto tra i nostri giocatori del passato e del presente".


"Bella domanda, proviamoci:


Rossi

Tassotti

Maldini

Nesta

Baresi

Donadoni

Rivera

Sheva

Van Basten

Savicevic

Gullit.

Mamma mia quanti ne ho lasciati fuori!".


"Completa la frase, il Milan é..."


"Troppo facile...é tutta la mia vita!".


Ringraziamo Mirko per la sua disponibilità' e vi ricordiamo di seguirlo su Twitter:

@mirkosavona







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