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VERONA - MILAN AI RAGGI X

  • christiantolve94
  • 14 nov 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 13 giu 2020


A volte conviene aspettare il giorno dopo per poter analizzare una partita di calcio, magari rivedendola con un occhio più da studioso e osservatore che da tifoso.

Il match andato in onda ieri sera tra Verona e Milan, in quel del Bentegodi, ha regalato infatti diversi spunti sui quali è giusto porre la massima attenzione. Inizialmente in campo con un 4-3-1-2 con Paqueta finalmente sulla trequarti – con risultati non molto confortanti, nonostante le parecchie botte ricevute nell’arco di tutto il primo tempo – e Suso in posizione di seconda punta, nella ripresa vi è stata una trasformazione dell’intero reparto offensivo, con l ‘inserimento dell’ultimo arrivato Ante Rebic sull’esterno sinistro, lo spagnolo tornato sulla sua mattonella, e Piatek finalmente dentro l’area di rigore.

Il primo tempo, sia dal punto di vista tattico, tecnico e di mentalità, è stato uno dei peggiori degli ultimi anni, con 0 tiri in porta nonostante la superiorità numerica dal 20′, nessun tipo di giocata offensiva corale o singola, non uno straccio di verticalizzazioni favorite dai movimenti degli attaccanti, solo qualche sporadico inserimento delle mezze ali contrastate efficacemente da tutta la fase difensiva del Verona, abile a pressare molto alto e con grande intensità gia sul primo passaggio dei rossoneri, andando a chiudere praticamente sempre le linee di passaggio più pericolose.

Nel secondo tempo, come raccontato precedentemente, con l’ingresso del nuovo acquisto croato e il passaggio al modulo ora come ora più affidabile, le cose sono andate leggermente meglio, il baricentro si è alzato e gli avversari sono stati chiusi nella loro area, a parte due ripartenze pericolose, che avrebbero potuto dargli il vantaggio , su errate letture della linea difensiva e su palle perse dai centrocampisti.

Mi permetto però di rimproverare al Mister una scelta a cui oramai siamo abituati da anni, il fatto di non giocarsi tutti i cambi a disposizione, poichè dopo aver trovato l’1 a 0 su Rigore con il Pistolero Piatek – finalmente oserei dire – non ha voluto inserire più velocità in avanti per scardinare ancora il fortino inespugnabile veronese, magari con l’inserimento di Rafael Leao al posto di Suso, il quale è stato impalpabile, lento e impreciso per tutta la durata della gara. Menzione di merito poi per il reparto difensivo, soprattutto per la coppia centrale Romagnoli – Musacchio, che hanno permesso al Milan, ad ora, di essere la miglior difesa italiana del 2019 con solamente 16 gol subiti, aiutati anche da un portiere come Donnarumma, milanista vero e tra i numeri uno più forti del pianeta a soli 20 anni.

A giudicare da tutto ciò, possiamo tranquillamente dire che a meritarsi la sufficenza sono veramente in pochi, tra i quali Calhanoglu, i centrali difensivi e Donnarumma, con Piatek poco al di sotto nonostante il goal e la partita di grande sacrificio, il resto è tutto rimandato. Mi auspico quindi, già a partire dalle prossime gare, un più veloce inserimento di tutti i nuovi acquisti, che secondo me molti sottovalutano, e che il Mister riesca ad organizzare un buon compromesso tra fase difensiva, offensiva, possesso e non possesso, cercando di mettere del suo a quanto di buono c’è. Una chiosa finale sullo ”schifo” andato in scena sugli spalti, tra Buu razzisti nei confronti di Frank Kessie, che poi è continuato nella giornata di oggi con il silenzio assordante di federazioni e TV su questa delicata situazione, al contrario di quanto accaduto per Lukaku – entrambe le situazioni sono fuori dal mondo, preciso – e con i Tweet a dir poco ridicoli del profilo ufficiale della società veronese, che quasi si schiera dalla parte dei tifosi. Inutile, non cambieremo mai.

Passo e chiudo.

Christian Tolve

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